The Rocky Horror Show, oggi come 44 anni fa

2030

Da Milano a Firenze ancora una volta sulle note di “Time Warp”. Per ricordare che – in fondo – proprio chi ci spaventa di più può salvarci dai guai

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Sta facendo impazzire platea e galleria degli Arcimboldi da 10 giorni, dove ha aperto la stagione teatrale il 24 ottobre e dove imperverserà ancora fino a domenica 5 novembre.

Si prepara a fare lo stesso lungo le rive dell’Arno, dove approderà al Nelson Mandela Forum di Firenze il giorno 7 per restarvi cinque sere.

Il musical cult per eccellenza – The Rocky Horror Show di Richard O’Brien – si riconferma “la madre di tutti i musical” (anche se non necessariamente il più bello), forte di una storia di successi in tutto il mondo lunga 44 anni.

Da quel lontano 1973 in cui debuttò – in piena epoca di liberalizzazione dei costumi sessuali – al Royal Court di Londra, dando inizio a una tradizione di coinvolgimento e interazione con il pubblico che arriva fino ad oggi.

Anche in questa nuova tournée internazionale – che porta a Milano e Firenze (uniche tappe italiane) ancora una volta un Rocky in lingua originale ispirato al fascino dei B-Movies, al burlesque e al Glam Rock – il pubblico si fa protagonista dello spettacolo (sulla traccia di quella che è andata costituendosi come una vera e propria audience participation guide), secondo un copione non scritto ma ben noto ai più esperti, fatto di gesti e parole.

Pubblico che è spinto dagli attori e dalle dinamiche di scena a interpretare gag esilaranti in risposta alle loro battute, rendendo così unica e irripetibile ogni replica.

Lo spettatore neofita di Rocky Horror – soprattutto nelle prime file – si scopre così a vivere in prima persona il temporale galeotto (colpito dagli schizzi delle pistole ad acqua che imperversano in sala) che spingerà Brad Majors e Janet Weiss a bussare alle porte del lugubre Frankestein Place; e proprio come loro sarà inondato da un trionfo di coriandoli e circondato dagli inquietanti rumori del castello in cui si sta svolgendo – tra bizzarre e singolari creature – la convention annuale dei Transylvanda.

Riprendendo quanto già fatto con le produzioni in scena a Milano e a Trieste negli ultimi anni, la cifra distintiva di questa nuova tournée del Rocky Horror Show (firmata BB Promotion Gmb) è la scelta di far interpretare il ruolo del Narratore a una guest star di ciascun paese in cui il Musical è programmato, che interviene nella propria lingua a tirare le fila dell’avventura surreale vissuta dai due fidanzatini in cerca del vecchio insegnante, il dottor Everett Scott.

Da qui la partecipazione straordinaria di Claudio Bisio, che ebbe proprio in un Rocky amatoriale al cinema Mexico di Milano il suo inizio di carriera: un sicuro elemento di richiamo per lo spettatore, ma è proprio questo, forse, a non convincere.

Il popolarissimo Bisio narratore – con la sua verve inconfondibile – piace in quanto bravo e amato comico nazionalpopolare, e appunto per questo i suoi interventi (anche per il botta e risposta che generano nel pubblico, attratto a teatro – si spera – non solo dalla sua presenza) rischiano di spezzare eccessivamente la continuità della storia e del mood narrativo del Rocky.

Grandi in ogni caso le performance canore, soprattutto quelle di Sophie Isaacs (Janet) – una vera esplosione di energia e presenza scenica a dispetto dalla sua minuscola statura – di Stuart Matthew Price (Riff Raff) e di Holly Atterton (Columbia). Frizzante la band live diretta da Jeff Frohner, mentre non convince del tutto il troppo delicato e poco prestante Ryan Goscinski nei panni di Rocky.

Notevoli i disegni creati da luci e costumi: anche per questo – a discapito delle vicende surreali della trama e delle coreografie, in sé molto semplici – la versione che ha debuttato agli Arcimboldi conferma Rocky Horror Show come un musical che attrae soprattutto per il “folle” impatto canoro e scenografico.

In definitiva un allestimento di spettacolare eccentricità, sicuramente in linea con le aspettative per l’esperta del Cult Simona Marletti, “titolare” (insieme a due altri appassionati) del fan club The Rocky Horror Picture Show Italian Fans, attivo sin dal 1986.

Ciò che mi piace particolarmente è la scelta del regista (Sam Buntrock, ndr.) di portare in scena, a livello visivo, lo spirito del primo brano del musical, Science Fiction, disseminando lo spettacolo di citazioni filmiche di fantascienza e non solo”, 

commenta. L’occhio attento e istruito coglierà ad esempio che Frank, nel brano Rose Tint My World, appare in scena seduto su una grossa mano di gorilla proprio come in King Kong; o che uccide Eddie in atmosfere e dinamiche molto simili a quelle del celebre assassinio di Pycho; o, ancora, che le luccicanti scarpe rosse che Frank’nFurter indossa richiamano le glitterate scarpette di Dorothy de Il mago di Oz.

Rocky Horror Show – dopo il debutto italiano al Teatro degli Arcimboldi – prosegue al Nelson Mandela Forum di Firenze. Da martedì a venerdì ore 21.00, sabato ore 16.00 e 21.00, domenica ore 16.00. Prezzi da €.28,75 a €. 68,75 (comprensivi di prevendita). Biglietti su Tickeone.it.

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