Un concerto da vivere ad occhi chiusi riempiendosi l’anima di belle note e belle parole quello di Cristiano De André e Mauro Pagani nella cornice di Villa Ada.

De André. Un cognome pesante come un macigno. Il cognome di uno dei più grandi geni (stavolta si può usare questo sostantivo) della musica italiana. Eppure Cristiano ce l’ha fatta a non essere più solamente “il figlio di” ma è un artista che merita rispetto, autore di canzoni di valore come “Notti di Genova” (considerata Patrimonio dell’Unesco) o la recente “Invisibili” con la quale nel 2014 vinse il Premio della Critica a San Remo.

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Invisibili racconta le esperienze che ho vissuto in prima persona durante la mia giovinezza. Racconta di Genova e dell’Italia in quel periodo in cui i giovani si erano messi in moto per sovvertire la cappa clerico-fascista-democristiana che aleggiava sul paese. Poi ci ha pensato la droga, l’eroina a piegare una generazione

Chiude gli occhi sul palco Cristiano, e li apre solo tra un brano e l’altro, ma non si chiude in se stesso anzi, si offre generosamente al numeroso pubblico, senza limiti, con una voce talvolta affaticata ma viva ed umana. Fa respirare a tutti l’aria della sua Liguria, degli anni difficili della sua adolescenza e talvolta pare quasi di sentire il mare mentre in scaletta si alternano i suoi successi e quelli del padre.

A metà concerto sale sul palco Mauro Pagani, un altro che ha scritto con la PFM alcune delle pagine più belle della musica italiana, firmando con Faber quello che per molti è il capolavoro assoluto della produzione di De Andrè, Creuza De Mà (David Byrne ha dichiarato alla rivista Rolling Stone che Creuza è uno dei dieci album più importanti della scena musicale internazionale degli anni ottanta, e la rivista “Musica & Dischi” lo ha eletto migliore album degli anni ottanta. Inoltre, l’album è nella posizione numero 4 della classifica dei 100 dischi italiani più belli di sempre, secondo Rolling Stone Italia . Così tanto per dire)

E quando finalmente suonano insieme, viene fuori anche l’enorme talento come musicista di Cristiano che, alternandosi tra chitarra, pianoforte, violino e bouzouki,  e al cospetto di un gigante come Pagani, non sfigura, anzi, si fonde perfettamente, creando alchimie meravigliose accompagnato da Osvaldo Di Dio alle chitarre, Davide Pezzin al basso e Davide Devito alla batteria.

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Io ho sempre sperato che qualcuno un giorno potesse accorgersi di noi.
Ma eravamo invisibili

Ed Invisibile per fortuna Cristiano De André ha smesso di esserlo da un bel po’.

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