Caracreatura: rabbia e disperazione di una madre

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Commozione e un applauso infinito hanno accolto al momento dei saluti Maria Grazia Plos e Andrea Germani, protagonisti di “Caracreatura”, in scena alla Sala Bartoli del Rossetti in questi giorni e fino al 30 Marzo.

SANTA MARIA DELLE SOLITUDINI

Maria Grazia Plos, che ha fortemente voluto interpretare Marina,

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“questo testo è mio”

è una mamma incantevole, struggente, disperata- ma forte nella sua debolezza (che ha il nome di Gianluca suo figlio)

Nell’interpretazione del suo monologo, fitto crudo e tosto mette in rilievo una grandissima prova di attrice: porta in scena la capacità di dire “Basta!” e cosa può l’amore di una madre.

Ma nel testo c’è anche la negazione di questo amore e in questo c’è tutta l’umanità di una madre in cui chiunque si può riconoscere.

“Caracreatura” quella parola tutta attaccata (come sottolinea Gianluca nel finale) che delinea un rapporto madre- figlio unico e irripetibile.

Una parola pronunciata prima con rabbia, poi con disperazione e poi con grande, profondo e infinito amore, quell’amore che una madre non può fare a meno di provare verso un figlio e che la porta a fare di tutto pur di proteggerlo, a volte anche da se stesso.

MADONNA DELLE INQUIETUDINI

Nei panni del figlio, Gianluca, c’è Andrea Germani, perfettamente in parte.

Quel ragazzo qualunque “chiuso nel suo disordine” che si chiama droga, che a un certo punto della sua vita si perde ma che solo l’amore di una madre salva

Colpisce come un pugno alla bocca dello stomaco il momento in cui arriva in un’aula di Tribunale a rinnegare la madre

“io non sono tuo figlio, io non sono più tuo figlio!”

Rilevante e importante è l’assenza- Marina a un certo punto “inizia ad allenarsi all’abitudine dell’assenza”- del marito Federico, cui dà vita in video Riccardo Maranzana.

Le sue apparizioni toccano; non è un marito che abbandona nel momento del bisogno ma uno che è costretto per cause di forza maggiore ad abbandonarli per sempre per colpa di una malattia e quell’elenco di MI DISPIACE nel primo intervento stringono il cuore dello spettatore.

MADONNA DELLE CASCATE

Non è un’invocazione a caso ma rimanda alla scenografia (opera di Andrea Stanisci) , che oltre a un tavolo e due sedie- una delle quali non sarà mai occupata- vede due pannelli bianchi dove scorre la pioggia e dietro a cui compare a intervalli Gianluca per rispondere alla madre

Quella pioggia incessante citata da Marina ma anche le lacrime di disperazione, di Marina e Gianluca per gli errori commessi, per l’impotenza verso certi atteggiamenti, per la solitudine,…

Ultima menzione: ‘Caracreatura’ è tratto dall’omonimo libro di Pino Roveredo, che cura anche la regia dello spettacolo e che le donne come Marina le conosce, le vive e fa un pezzo di cammino con loro nel suo impegno quotidiano.

Caracreatura… una botta, un pugno nello stomaco e uno spettacolo che consuma fino alle lacrime ma ti regala anche una carezza!

Da far vedere ai nostri ragazzi, figli nipoti o fratelli che siano.

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