Il gesto sacro e la danza – AA.VV.

Il ritmo, la liturgia, il gioco

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L’umanità sviluppa la conoscenza e per alcuni la coscienza attraverso il gioco (anche gli animali giocano). Il gioco soggiace a regole, a volte durissime a volte è pura e continua invenzione. Gioco e guerra confinano sottilmente e spesso l’uno si trasforma nell’altra. Il gesto del gioco diventa spesso ineffabile, e si codifica richiamando i misteri e i ritmi dell’universo ed invoca l’invisibile; sviluppa quella che in molte tradizioni si chiama danza cosmica o rievocazione del processo di “manifestazione” attraverso la gestualità guidata dalla musica.

Nel presente libro (Simmetria Editore, Almanacco Scientifico di Simmetria N. 4, pagine 80 con immagini fotografiche) gli autori si confrontano, alla luce del concetto arcaico di “mousiché” che anima ogni scienza tradizionale.

Nella presentazione della casa editrice, Simmetria scrive: “(…) nel corso degli anni, sono stati pubblicati una serie di testi particolari, animati dagli stessi principì. Sia che si parli di ermetismo, di mistica, di musica o di geometria sacra, Simmetria si è sempre avvalsa di autori che perseguono una linea tradizionale. Perciò tutti i testi pubblicati hanno una omogeneità di indirizzo e di trattazione.

In linea generale, anche i riferimenti che vengono utilizzati, si rifanno alle fonti originali (Platone, Pitagora, Plutarco, ecc.) evitando interpretazioni new-age che attribuiscono spesso ad asceti o filosofi arcaici, pensieri e parole che non si sono mai sognati di esprimere.

In questo mondo confusionario la casa editrice si è impegnata a non dare spazio alle “mode” correnti, agli scoop scandalistici, alla mania misteriosofica che ha prodotto centinaia di libri e riviste che parlano a sproposito di Graal, di Misteri, di Templari, della Maddalena, dei Cerchi nel grano, della geometria sacra, mescolando il tutto e producendo minestroni pseudo-esoterici appetibili alla massa ma privi di qualsiasi fondamento scientifico, o iniziatico o realmente spirituale”.


Il presente saggio risulta così essere importante per l’arte della danza applicata al gesto sacro. Troviamo uno scritto di Antonello Colimberti sulla liturgia intesa come pedagogia, mettendo a confronto Marcel Jousse con Hèléne Lubienska De Lenval. Il saggio di Francesca Antonacci ci parla delle arti performative come discipline di perfezionamento tra gesto e ritmo. Mentre Marialuisa Sales si concentra sulla danza delle dieci dee (Dasa Mahàviyà, una danza astronomica). Lo scritto di Claudio Lanzi analizza la Danza sacra, il numero e la proporzione. In conclusione troviamo le recensioni sulle forme del Sacro e di Messa in Scena, scritte da Luigi Martinelli.

Una miscellanea affascinante che si rifà alla filosofia antica, quale pensiero per una consapevole comprensione al significato stesso dell’esistenza. Gli stimoli come udito-suono, tocco-tatto godono di una maggiore percezione nelle svariate manifestazioni emotive, intellettuali e fisiche.

L’educazione intesa quale pratica del corpo e della mente con lo scopo di promuovere e diffondere l’arte quale esperienza atta a favorire e migliorare l’espressione creativa e il benessere psicofisico, sociale e culturale. Basti pensare all’Antica Grecia dove i giovani venivano cresciuti, ancor prima della pratica sportiva, alle arti presiedute dalle Muse così da nutrire il proprio sapere tra musica, danza, poesia, teatro, canto, letteratura (Clio, Euterpe, Thalia, Melpomene, Tersicore, Erato, Polimnia, Urania, Calliope).

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