Inaugura e apre ufficialmente al pubblico oggi, giovedì 7 Aprile, all’interno dell’omonimo Conservatorio di Trieste dedicato al grande violinista e compositore Giuseppe Tartini, “La stanza di Tartini”.
Nell’anniversario che segna i 330 anni dalla nascita di un grande innovatore nel mondo del suono e importante rappresentante dell’Illuminismo, si apre questo spazio espositivo permanente.

Spazio presentato qualche giorno fa in una conferenza alla presenza del Presidente Lorenzo Capaldo, del direttore Sandro Torlontano, della musicologa e docente del Conservatorio Margherita Canale.
Ha inoltre partecipato Ugo Poli, rappresentante dell’Ince (Iniziativa Centro Europea), che da qualche anno lavora in rete con il Conservatorio cittadino.

Tartini Project

Rimanendo nel discorso rete, è stato possibile realizzare la Stanza di Tartini grazie al Tartini Project, forte di un co-finanziamento da parte del progetto Interreg Italia- Slovenija 2014-2020.

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L’obiettivo è quello di una unità triestina di un Museo diffuso transfrontaliero, che portasse avanti e promuovesse l’accesso all’importantissima eredità culturale del grande musicista piranese.

Al Museo diffuso collaborano quindi anche, come agganci e rete di riferimenti: il Comune di Pirano (con la Casa Tartini) e la locale comunità di Italiani presente, l’Università di Padova e il Conservatorio stesso.

Conservatorio a cui, grazie al Centro di documentazione e studi tartiniani “Bruno e MIchele Polli”, si deve gran parte del lavoro riguardante i contenuti dell’esposizione, un lavoro di tre anni portato avanti da partner e studiosi al fine di acquisire l’eredità tartiniana.

Un’eredità che consta, come si potrà ammirare, di moltissima documentazione autografa e riguardante l’artista, ma anche di cimeli e oggettistica a lui riferita.

Particolare interesse destano infatti i due archetti sviluppati da Tartini in una più ampia ricerca sul suono, e sul cosiddetto terzo suono, rilevante fenomeno acustico scoperto proprio dallo stesso.

Chi non potrà raggiungere Trieste e il Conservatorio potrà comunque visitare e apprezzare  i contenuti della mostra grazie alla visita guidata digitale su discovertartini.eu.

Portale che, sottolinea la Dottoressa Canale, rappresenta una novità nel panorama dell’esposizione artistica musicale ed è fonte di orgoglio non solo per il Conservatorio.

La speranza è inoltre che La Stanza di Tartini sia solo uno dei primi tasselli posti al principio di un nuovo percorso di turismo culturale musicale su cui sembra stia già lavorando la regione Friuli Venezia Giulia.

Tra le molte celebrazioni che portano avanti iniziative negli anniversari di morti di grandi artisti, questa volta si celebra l’anniversario della nascita.

A sottolineare la speranza di rinascita dopo un periodo difficile, per tutti e per il mondo dell’arte in particolare.

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