Come Erika e Omar. Quando la cronaca nera diventa business

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Grande e difficile sfida quella di Enzo Iacchetti che con questo spettacolo mette in scena una grande verità che siamo costretti a vedere quasi ogni giorno in televisione. Quando i media fanno di un caso atroce di cronaca nera “tutto uno show”.

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Come Erika e Omar è l’emulazione della strage di Novi Ligure avvenuta il 21 febbraio 2001. Uno dei primi casi dell’orrore in Italia che ha avuto un eco mediatico fuori dal comune dando a questi assassini, una popolarità inaccettabile.

I ragazzi della storia si chiamano Jessica e Christian e vivono a Santa Serena, un paese immaginario dove “non succede mai niente” (titolo di uno dei brani).

Jessica (Gea Andreotti) è un ragazza ribelle, con una forte personalità aggressiva che si manifesta principalmente nei confronti della famiglia. Nutre proprio odio per i genitori (Marco Doc Massari e Paola Lavini) e per il fratellino quindicenne Kekko (Michele Savoia).

L’unica persona con cui la ragazza ha un rapporto è il fidanzatino Christian (Renato Crudo), un ragazzino giovane e innamorato che pende dalle sue labbra.

Dopo l’ ennesima litigata in famigia, Jessica ha la folle idea di commettere l’atroce delitto e chiede l’aiuto di Christian. Il ragazzo, incredulo da questa rivelazione, cerca di dissuaderla da questo gesto orribile, ma Jessica ancor una volta ha la meglio su di lui e lo convince.

La sera dell’orrore Christian manifesta la sua grande paura di compiere questa atrocità, il pensiero di sentire le grida di dolore lo bloccano. Con una freddezza smisurata la ragazza gli dice “Mettiti l’i-pod!

Nel paesino è subito un gran fermento e in tutti c’è il comune pensiero che l’asssasino si posssa trovare nel campo nomade situato in paese: dal parroco, all’idraulico, alle “vecchie zitelle”, al sindaco e sua moglie la quale, aveva una relazione con il padre di Jessica. La nottte del delitto si trovava nel garage della villetta e prima di andarsene ha visto i due ragazzi aggirasi nel giardino. Sarà proprio lei con questa rivelazione a far arrestare i baby killer.

L’assalto dei media è quasi immediato e nel paese arriva un’aitante giornalista per fare un servizio con annesse interviste. Agli abitanti di Santa Serena ci vuole poco per dimenticare la serietà della tragedia e approfittano subito della spettacolarizzazione della faccenda per guadagnare popolarità e soldi, vendendo gadget dell’orrore.

I ragazzi vengono arrestati e, ironia della sorte, compagni di cella sono gli ormai atrocemente famosi Rosa e Olindo ( i fautori della strage di Erba, straordinariamente imitati). Christian decide di raccontare tutta la verità e vine scagionato. Jessica inizia a ricevere centinaia di lettere di ammiratori decisamente fanatici, proposte di servizi fotografici, appuntamenti nei talk show televisivi che fanno di lei “la regina dell’orrore”.

Il povero Christian torna al paese dove trova addirittura i turisti che vengono a fotografare la villetta del delitto e i paesani in piazza ad accoglierli. C’è spazio per tutti ma non per lui; viene cacciato via da Santa Serena e gli viene chiesto di non tornare più.

Dopo 8 anni Jessica viene scagionata e riesce a rintracciare il luogo dove si trova Christian. Lui rimane sconvolto nel rivedere quella ragazza che tanto ha amato ma che gli ha rovinato la vita. Lei sembra convinta di voler ricominciare una vita con lui e gli chiede addirittura di sposarlo.

Da questo momento la storia prenderà una svolta con un finale decisamente a sorpresa.

Una storia indubbiamente drammatica raccontata con un linguaggio semplice e quotidiano con un tocco di ironia che vi porterà a sorridere di certi personaggi.

I brani con le musiche di Francesco Lori sono perfettamente inseriti in ogni scena e le liriche di Tobia Rossi valorizzano ogni avvenimento con le giuste parole. Brani orecchiabili che rimangono facilmente impressi facendo uscire il pubblico da teatro canticchiando: io stessa l’ho fatto e ho sentito anche un paio di ragazzi che uscivano dietro di me ripetere un ritornello.

Straordinariamente brava Gea Andreotti: grande voce, carisma e presenza scenica perfetta. Perfetto anche il giovane Renato Crudo alla sua prima esperienza teatrale.Simpaticissimo Michele Savoia, il fratellino di Jessica, grande presenza di Paola Lavini e Marco Massari nel ruolo dei genitori e Giada Lo Russo nel duplice ruolo di agente di polizia e dell’inviata televisiva “Darla Presto”.

Da ricordare la simpatia verace di Gustavo La Volpe nei panni del commissario napoletano e l’affascinante Manuel Colamedici nel ruolo dell’idraulico rubacuori.

Tutto il cast è perfetto ed è parte integrante della storia e alcuni di loro ricoprono più ruoli come anche Paola Giacometti, Matilde Faccheris, Fabrizio Coniglio e Chiara Ancicito.

Interessanti le coreografie di Alessandra Costa che ha impostato il suo lavoro su movimenti di braccia che vanno a completare in un certo senso il significato dei brani.

Semplice ed efficace il disegno luci di Alessandro Molinari e le scenografie di Gaspare de Pascali rappresentano l’essenziale per raccontare gli ambienti della storia.

Un grande lavoro quello di Enzo Iacchetti che voglio definire una perla del teatro off italiano. Un “diversamente musical”studiato nei minimi dettagli per raccontare in musica una storia che fa parte del nostro paese e che nessuno scorderà mai.

Oggi in Italia qualsiasi avvenimento o fatto di crnaca nera viene amplificato su ogni canale televisivo ad ogni ora facendo di questi mostri assassini, delle grandi star. Ogni cosa, ogni storia, ogni atroce delitto… è tutto uno show!

Fino al 7 dicembre al Teatro Delfino di Milano

www.teatrodelfino.it

https://www.facebook.com/comeerikaeomar?fref=ts

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