Un lungo e sentito applauso ha accolto il debutto di “Donna non rieducabile”, spettacolo di Stefano Massini per la regia di Silvano Piccardi e con protagonista Ottavia Piccolo, in scena fino a stasera al Teatro Miela-Bonawentura, inserito all’interno del cartellone altri Percorsi del Rossetti.

Politkovskaja La coppia Massini- Piccolo (che già aveva collaborato in “7 minuti”, successo al Politeama Rossetti) si conferma garanzia di alta qualità teatrale.

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Il primo per le scelte di spettacoli da portare in scena mai scontati e mai “facili” con la regia,questa volta di Silvano Piccardi, ma sempre tarata all’essenziale.

«Non ho voluto raccontare la “storia di Anna”: non mi interessava. Il mio unico obiettivo era restituire dignità teatrale ad una sensazione che mi aveva colpito nel primo avvicinamento ai testi della Politkovskaja: la loro feroce immediatezza. La loro portata fotografica»

Lei per l’indiscussa bravura nel delineare la figura della “non rieducabile” Anna Politkovskaja; “non rieducabile” è il modo in cui l’ufficio di presidenza russo aveva bollato tutte le persone che non erano allineate, voci che dovevano venir fatte tacere.

Alla Piccolo sono affidate le stesse parole della giornalista, parole forti e importanti e coraggiose, tutte le parole necessarie per raccontare la situazione tra Russia e Cecenia, guasrdando al territorio, alle persone e ai sentimenti senza prendere però posizione politica

 Grazie alle parole interpretate viviamo una giornata tipo della Politkovskaja a Groznyj, capitale di quella Cecenia “terra di nessuno” ma anche i sensi di colpa per l’assassinio da parte dei militari degli abitanti di un villaggio di montagna a cui lei aveva dato voce.

“Io ho scritto”

Viviamo con lei anche la strage di Beslan, il tentativo di avvelenamento, il primo tentativo di attentato ai suoi danni non andato a buon fine solo per un casuale scambio di persona

Ma anche le storie di quei padri, madri, fratelli o nipoti che cercavano i loro cari scomparsi all’improvviso, voci che dovevano venir fatte tacere.

Ad accompagnare la Piccolo in scena per sottolineare i momenti più incisivi l’arpa di Floraleda Sacchi, che ha composto le musiche e le ha eseguite dal vivo sul palco

Anna Politkovskaja era semplicemente una Giornalista, da cui oggi, tutti, avremmo molto da imparare.”

Una giornalista che dovrebbe essere punto di riferimento per chiunque si avvicini al mestiere.

Sperando non si debbano contare più suoi colleghi con lo stesso destino solo perché perseguono la verità.

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