Dal 9 al 25 marzo al Teatro Nuovo di Milano va in scena una rinnovata versione della commedia musicale basata sui personaggi creati da Charles Addams negli anni Trenta.

L’eccentrica e macabra famiglia americana, protagonista di film, serie tv e strisce a fumetti e famosa in tutto il mondo per il brillante umorismo nero, i travolgenti paradossi e la pungente satira di costume, torna in Italia nel nuovo allestimento diretto da Claudio Insegno, con protagonista Gabriele Cirilli nel ruolo di Gomez.

Spiega il regista:

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“Ho scelto Gabriele Cirilli come protagonista fondamentalmente perché è un attore. E soprattutto perché fa anche ridere”.

Gabriele Cirilli
Claudio Insegno e Gabriele Cirilli. foto Luca Vantusso

Gabriele Cirilli aggiunge: “In questo spettacolo siamo tutti protagonisti. Questa è una grande squadra: sono tutti bravissimi performer, che non meritano di essere chiamati comprimari”.

L’attore, originario di Sulmona, proprio quest’anno festeggia 30 anni di carriera. Motivo in più per intervistarlo, al termine della conferenza stampa di presentazione dello spettacolo.

Come procede questa tua “incursione” nel mondo del musical?

A dire il vero, sono tornato a fare musical dopo tanti anni. Ho iniziato proprio con una commedia musicale trent’anni fa: lo spettacolo s’intitolava Il desiderio preso per la coda, di Pablo Picasso, ed era diretto da Gigi Proietti, quando frequentavo la sua scuola insieme a un’altra grande squadra di personaggi come Enrico Brignano, Flavio Insinna, Chiara Noschese, Nadia Rinaldi.
Questo è un grande ritorno: avevo un po’ di timore referenziale nei confronti della parola ‘musical’ (che va rispettata) e mi sono reso conto della responsabilità che comporta quando ho visto per la prima volta il manifesto dello spettacolo fuori dal teatro con il mio nome scritto sopra. Sono veramente molto soddisfatto; e sono certo che lo saranno anche tutti quelli che verranno a vedere lo spettacolo.

Dal tuo curriculum emerge che questa non è la tua prima collaborazione con il regista Claudio Insegno. Dalla prosa al musical, come è successo?

Le strade si erano divise, proprio fisicamente: per fare Zelig sono venuto a vivere a Milano, frequentando un altro mondo. Poi è arrivata la fiction Un medico in famiglia e per alcuni anni ho decisamente trascurato il teatro e il cinema. Grazie al produttore Lorenzo Vitali, ora siamo riusciti a rimettere insieme la coppia Insegno-Cirilli: ho ritrovato non solo l’amico, ma un grande professionista, che mi ha insegnato tanto ed è stato fondamentale per sviluppare i tratti caratteristici della mia comicità.

Gomez Addams è un personaggio comico, secondo te?

Tutto quello che riguarda La famiglia Addams è soggetto a questo “rischio”, ed è giusto che sia così. Parlando di smembramenti, morti e bare, è giusto che argomenti drammatici sviluppino risvolti comici. Tu calcola che quando uno scivola su una buccia di banana, si fa male, ma c’è sempre qualcuno che ride!

Quale potrebbe essere un messaggio trasmesso dal personaggio di Gomez?

Gomez è legato molto alla famiglia. Perciò mi piace molto questo personaggio, perché è un po’ come me: per la famiglia farebbe qualsiasi cosa. Pensa che lui canta “Essere un Addams è un semplice dovere / Essere un Addams è stare sempre con i tuoi”.

Per il momento, lo spettacolo è in scena in esclusiva a Milano, ma è già annunciato un tour italiano, che partirà nei primi mesi del prossimo anno.

“Quando il teatro è pieno, c’è la giusta celebrazione di quello che sta accadendo sul palco. Più siamo, più ci divertiamo. È come quando il prete dice la Messa: se ci sono tre persone, è demotivato, ma quando la Chiesa è piena…”,

conclude Cirilli.

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