Dal 14 fino al 18 febbraio, al Teatro Stabile del Rossetti, arriva l’eccezionale spettacolo Il giocatore.

Il giocatore è la messa in scena dell’omonimo romanzo di Dostoevskij, portata al Rossetti dall’incredibile compagnia del Teatro Bellini.

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Un’analisi viscerale e violenta, ma allo stesso tempo squisitamente sofisticata, della volubile natura umana, con le sue abiezioni e le sue virtù. Questo è “Il giocatore”.

Come si può intuire dal titolo, l’indiscusso protagonista dello spettacolo è il gioco d’azzardo, che affossa chiunque si affidi troppo alla fortuna.

Aleksej è un ragazzo sveglio, tuttavia costretto nella sua umile posizione di precettore. Egli lavora presso una famiglia originariamente molto benestante, afflitta poi dai debiti, fin quasi alla rovina. Ciò che lega Aleksej al suo lavoro, però, non è tanto la paga, quanto l’attrazione che prova nei confronti della giovane Polina.

Polina è una rampolla di tale famiglia ed è tanto affascinante quanto crudele nei confronti del giovane.

Interpretando la sua alterigia col disprezzo per la sua inferiorità, Aleksej diventa sempre più affamato d’attenzione e di potere. Quasi contro la sua stessa volontà, viene introdotto al gioco d’azzardo, finendo poi nell’oblio del vizio.

Su quello stesso palco, tali vicende si intrecciano con la storia reale dello scrittore, Fedor Dostoevskij.

Infatti si parla di come Dostoevskij fu costretto dal suo editore a scrivere l’intero romanzo in un solo folle mese.

Decide, quindi, di trattare temi che conosceva bene, dal momento che l’autore stesso aveva avuto seri problemi col gioco. Ciò che sicuramente aiuta a creare un’atmosfera fantastica è proprio questo fondersi di due universi distinti nello stesso spazio. Quello della finzione del racconto del libro, e quello della finzione dell’opera teatrale che riporta fatti realmente accaduti.

Durante lo spettacolo, l’attore Daniele Russo si barcamena tra il personaggio di Aleksej e quello di Dostoevskij con fenomenale naturalezza. E allo stesso modo Camilla Semino Favro si sdoppia tra Polina e la stenografa, nonché interesse amoroso, dello scrittore.

Con trucchi teatrali davvero geniali, il regista Gabriele Russo, ci fa balzare da una parte all’altra della realtà con fluidità impressionante. Inoltre l’adattamento del testo di Vitaliano Trevisan è superbo, da gustare con le orecchie fino all’ultima sillaba.

E sono proprio le parole la creta con la quale le emozioni più profonde prendono vita nello spettacolo. Utilizzando distribuzioni ritmiche delle battute ai vari interpreti, si va creando una specie di armoniosa coreografia verbale estremamente sofisticata.

I personaggi, poi, sono grandiosi, scalpitanti e vivi sotto la pelle degli attori. Tutti loro danno prova di una recitazione raffinata ed al contempo sferzante. Inoltre, anche la scenografia è stata pensata in modo brillante, così che potesse trasmettere un insieme di emozioni ben precise legate ai suoi vari significati.

Insomma, “Il giocatore” è uno spettacolo visionario, eccezionale, di grande impatto e che assorbirà ogni fibra del vostro essere. Sicuramente uno dei capolavori di questa stagione teatrale al Rossetti da non perdere assolutamente.

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