“Con la produzione “Il muro trasparente. Delirio di un tennista sentimentale” con Paolo Valerio, il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia riprende la propria attività “dal vivo” a partire da mercoledì 5 maggio alle ore 19.30.

Una storia d’amore e di passione per il tennis scandita in un mach solitario da 1000 palleggi contro un muro di plexiglas sistemato sul boccascena. Un muro che “divide e protegge” e in tempo di pandemia evoca nuove emozioni e significati ”.

È uno spettacolo che il direttore Paolo Valerio dedica a Trieste e al Friuli Venezia Giulia – territorio ricco di appassionati di teatro ma anche di appassionati di sport – quello con cui il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia riapre la propria attività “dal vivo”: si tratta de “Il muro trasparente. Delirio di un tennista sentimentale” con lo stesso Valerio protagonista, che sarà in scena per due serate inaugurali mercoledì 5 e giovedì 6 maggio alle 19.30 alla Sala Assicurazioni Generali e proseguirà poi le sue repliche nell’ambito del cartellone “Passages” alla Sala Bartoli dal 12 al 16 maggio e dal 25 al 30 maggio.

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“Il muro trasparente. Delirio di un tennista sentimentale” coprodotto dallo Stabile regionale e dal Teatro Nuovo di Verona, a cura di Monica Codena, Marco Ongaro, Paolo Valerio è uno spettacolo del tutto particolare innanzitutto perché contamina i linguaggi della scena e del tennis e trasforma il palcoscenico in un vero campo da gioco.

Davanti al pubblico c’è solo Max, il protagonista, interpretato da Paolo Valerio. Max affronta la crisi della sua vita come ha sempre fatto: giocando a tennis. Si misura con la passione del tennis e la passione amorosa. Gioca, pensa, racconta, si dibatte. Emergono emozioni e ossessioni. Momenti di silenzio si alternano a urli di sfida, quasi disperati, di un uomo alle prese con gerarchie di sentimenti che si travasano l’uno nell’altro. Le soluzioni si fanno problemi, l’agonismo dell’innamoramento trascolora nella rivalità tra solitudine e vita. Avrà il fiato necessario per portare a termine la partita?

La storia d’amore bella e coinvolgente di Max rapisce gli spettatori, commentata da musiche che ci appartengono – una colonna sonora che viaggia dagli anni Settanta ad oggi – da emozioni, immagini, di impatto e tradotta in un monologo che è anche un potente mach solitario.

Max scandisce infatti il suo sfogo palleggiando quasi mille volte… contro il pubblico. Per l’attore è una prova psicofisica notevole: e il pubblico?

Gli spettatori osservano tutto, protetti da un muro trasparente, un muro di plexiglas. Ecco l’altro elemento curioso dello spettacolo.

Se il dibattito sulla “quarta parete” ha animato una parte importante della storia del teatro, qui la quarta parete è tangibile e, in tempi di pandemia, si ammanta di ulteriori significati: divide e protegge, inquieta e rassicura, stupisce pur essendo stato il “muro” con cui più spesso ci siamo rapportati negli ultimi mesi… Un muro trasparente campeggerà sul boccascena del Rossetti in occasione di questo anelato ritorno in sala: difenderà dai potenti servizi di Max, ma non dalla corrente di emozioni che finalmente scorreranno fra l’attore e la platea.

E chissà alla fine magari verrà voglia anche agli spettatori di palleggiare contro il plexiglas…

In accordo alle raccomandazioni per il contenimento dell’epidemia, si raccomanda di ricorrere in via preferenziale alla prenotazione e all’acquisto dal sito www.ilrossetti.it .

La biglietteria del Politeama Rossetti sarà aperta: da martedì a venerdì dalle 10 alle 18.30 e il sabato dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18.30. Da un’ora prima dell’inizio degli spettacoli, la biglietteria lavora esclusivamente per le operazioni legate agli spettacoli in partenza.

Ricordiamo che la capienza delle sale è ridotta per il contingentamento: per informazioni sulla disponibilità di posti e altre eventuali esigenze, invitiamo a contattare la biglietteria telefonicamente, al tel. 040.3593511.

“IL MURO TRASPARENTE. DELIRIO DI UN TENNISTA SENTIMENTALE”

  • a cura di Monica Codena, Marco Ongaro e Paolo Valerio
  • con Paolo Valerio
  • scena Antonio Panzuto
  • progetto fonico Nicola Fasoli
  • fonica Carlo Turetta, Borut Vidau
  • direttore di scena Paolo De Paolis
  • disegno luci Marco Spagnolli
  • luci Davide Comuzzi, Alessandro Macorigh
  • una coproduzione Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia e Teatro Stabile di Verona
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