Il nuovo allestimento firmato da Loredana Scaramella della Bisbetica domata di William Shakespeare, nell’ambito del quindicesimo cartellone estivo del Globe Theatre Silvano Toti di Roma (con la direzione artistica di Gigi Proietti) è ambientato alla fine degli Anni Trenta – dunque, in pieno regime fascista – e si avvale delle tecniche più note dell’avanspettacolo, tra i colori del varietà musicale e il senso di malinconia del cabaret in stile tedesco.

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La bisbetica domata
La bisbetica domata- foto di Marco Borrelli

Lo schema narrativo adottato è ancora una volta quello della beffa (spesso abusato, ma sempre efficace già dai tempi di Le mille e una notte fino a Il Marchese del Grillo): il pubblico assiste allo scherzo che un ufficiale fascista gioca ai danni di un ubriacone in una taverna, facendolo risvegliare negli apparenti panni di un uomo potente. In questo frangente, però, sopraggiunge una compagnia di avanspettacolo (con tanto di musicisti, il quartetto Kemp) per riposarsi dalle fatiche di un viaggio.

L’ufficiale li convince tutti, in cambio di vitto e alloggio, a partecipare alla farsa, mettendo in scena una commedia che gli artisti conoscono per sommi capi. A questo punto, si attiva il meccanismo del teatro nel teatro, in quanto il soldato ha già messo gli occhi sulla cantante alla quale è stato assegnato il ruolo di Caterina (nel copione una fanciulla indomita e senza peli sulla lingua, dalla personalità forte ma rancorosa) e il soldato tenta di conquistarla mantenendo per sé il ruolo dello scaltro e risoluto Petruccio.

La battaglia dei sessi

Sul palcoscenico, la coppia ingaggia un’autentica battaglia dei sessi, forti della protezione dei rispettivi personaggi e supportati dalla professionalità del resto della compagnia, mentre i musicisti celebrano un amore quasi per nulla guerrafondaio, attraverso l’esecuzione di brani come Amapola, Smoke Gets in Your Eyes e perfino Some Day My Prince Will Come, tema principale della favola di Bianvaneve (questi ultimi interpretati rigorosamente in italiano.

La bisbetica domata
La bisbetica domata- foto di Marco Borrelli

I due protagonisti (Carlotta Proietti e Mauro Santopietro) si sono rivelati una coppia eccezionale, in grado di mantenere l’autenticità dei più complicati e iracondi tratti caratteriali dei rispettivi ruoli.

Gli interpreti

Tra gli altri numerosi interpreti, sono da segnalare alcune caratterizzazioni particolarmente apprezzate: Gremio, reso efficace dalla comicità garbata di Gianni Ferreri; una camaleontica Bianca, interpretata magistralmente da Sara Putignano; Federico Tolardo, un catalizzatore di simpatia nei panni di Grumio; Lorenzo Grilli, alias Biondello, una sorta di “servo di scena alla maniera plautina, che partecipa alle vicende entrando e uscendo dal palcoscenico (quasi sempre) a passo di tip tap.

Questa Bisbetica domata segna inoltre il debutto nella prosa di Gabrio Gentilini, volto conosciuto agli spettatori del musical italiano, che ha dimostrato di trovarsi indiscutibilmente a suo agio in questo articolato varietà musicale: soprattutto nel secondo atto, ha letteralmente costruito l’efficace maschera di Curzio, maggiordomo di Petruccio: una sorta di “Maestro delle Cerimonie”, vestito in stile Rocky Horror Show e truccato come il frontman dei Kiss.

Un allestimento particolarmente apprezzato per la contestualizzazione novecentesca dell’adattamento, sul quale però pesa l’eccessiva durata: tre ore e venti minuti.. senza contare l’impegno profuso della compagnia, che non ha smesso di cantare e ballare nemmeno durante l’intervallo.

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