Meine Damen und Herren, mes dames et messieurs, ladies and gentlemen…

Willkommen, bienvenue, welcome! Glücklich zu sehen, je suis enchanté, happy to see you…
Bleibe, réstez, stay!

15 ottobre 2020: Un one-shot-only, un pianoforte ben accordato ed infine quattro artisti energici ed emozionanti.

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È questa la ricetta vincente per rendere unico un evento che ha l’onore-onere di inaugurare la Stagione del Musical di questo controverso anno.

Per rialzarsi, per non arrendersi e per avere meno paura.

I musical, da sempre, ci hanno insegnato a sorridere alla vita, a credere in un sogno e a liberare noi stessi attraverso il canto, la danza e la recitazione.

Prima di questo virus si parlava tanto della cosiddetta “fuga dei cervelli”, dei giovani talenti che all’estero trovavano la loro dimensione, riscoprivano il loro valore grazie a sistemi forse più meritocratici dell’Italia.

Ebbene, anche le voci sono fuggite. E con loro anche l’arte, l’impegno e i sacrifici che i lavoratori del mondo dello spettacolo costantemente svolgono in nome di un’ideale di vita non sempre compreso.

Sono Veronica Appeddu, Laura Panzeri, Gianluca Sticotti e Filippo Strocchi i nostri protagonisti.

Hanno alle loro spalle accademie, un cv da restare a bocca aperta eppure sono volati via. Via in paesi che hanno riconosciuto la loro stoffa e che la premiano giorno dopo giorno per dare una dignità anche a quel lavoro che in Italia lavoro non è considerato.

Può sembrare un’amara riflessione eppure la Musica è gioia e l’intero spettacolo è stato un susseguirsi di risate (anche grazie agli aguzzi interventi di Davide Calabrese, il presentatore della serata) e cuori palpitanti sul palco. Perché gli artisti in primis erano “happy to see you” e loro fremevano e il pubblico si emozionava con loro.

I brani, anche quelli più scalmanati, prendevano una dimensione (oserei dire) intima grazie l’accompagnamento unicamente al pianoforte, suonato da Fabio Valdemarin. Pezzi noti tratti da musical epocali, guarniti però da una bella contemporaneità, una ventata fresca i medley da Dear Evan Hansen e Hamilton.

Sono stati accolti e salutati con applausi sonanti, col pubblico che grato li acclamava. Il talento, quello vero, è internazionale e non conosce lingue o limiti perché fa vibrare corde che nemmeno sapevamo di possedere. E anche questa volta il Rossetti ha avuto l’occasione di ospitare nella sua magica cornice Artisti che, senza dubbio, sogneremo ancora per un po’.

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