I comedians rispondono

Belli, spietati, ma soprattutto liberi e senza censura. Sono partiti così ieri sera i sette protagonisti di Stand Up Comedy la trasmissione più trasgressiva del panorama italiano che già dallo scorso anno ha portato una ventata di aria nuova nella comicità italiana. Dopo il successo della prima stagione, infatti, è partita ieri sera su Comedy Central (Sky 124), la seconda stagione di “Stand Up Comedy”, lo show televisivo che vede come protagonisti assoluti i comici di Satiriasi.

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L’appuntamento è ogni lunedì alle 23.00 solo su Comedy Central, Sky 124. Capitanati dal fondatore Filippo Giardina, i comedians che si alternano sul palco sono: Francesco De Carlo, Giorgio Montanini, Saverio Raimondo, Pietro Sparacino, Mauro Fratini e Velia Lalli.

Il progetto “Satiriasi” nasce da una serie di spettacoli che hanno registrato il tutto esaurito nella capitale: in una tipica location all’americana, palco, asta e microfono, i  comedians danno vita ad una delle trasmissioni più trasgressive del momento.

Abbiano intervistato i protagonisti

Filippo Giardina

Il tuo progetto Satiriasi, definito anche salotto culturale, arriva in tv per il secondo anno. Un punto di arrivo o di partenza?

Entrambe le cose.
Satiriasi nasce dall’esigenza di portare la Stand-up Comedy in Italia, quindi  è sicuramente un punto di arrivo. Siamo riusciti a portare uno spettacolo live senza tagli nè censura in tv, sono un inguaribile ottimista ma mi sarei accontentato di molto meno. Se apprezzi Stand-up Comedy non riuscirai più a vedere i classici programmi italiani dove i comici sono macchiette tristi e decadenti e questo inevitabilmente produrrà un cambiamento anche nella comicità televisiva mainstream.
Invece è un punto di partenza per il genere stand-up comedy.
In Italia stanno nascendo tante piccole realtà di stand-up e sempre più locali sono interessati a fare spettacolo. Adesso il pubblico si deve svegliare e, sfruttando il dono del pollice opponibile, deve digitare sul telecomando i numeri 124.

Pietro Sparacino.
Con il one liner ti differenzi dal gurppo. Tra l’altro sei l’unico in Italia a usare questo tipo di comicità..Ci spieghi di cosa si tratta e perchè hai scelto proprio questo genere?
One liner vuol dire una linea, quindi letteralmente si tratta di battute di una linea. Sono battute che lasciano però un tempo di comprensione al pubblico e di respiro a me diverso dalla battuta classica. Sono giochi, sillogismi, ribaltamenti. Gli stitici leggono molto di più; un esempio di one liner, non a caso il titolo del mio ultimo spettacolo. Sono arrivato a sperimentare questa tecnica, innamorandomi di Steven Wright, un comedian americano che nei suoi spettacoli fa solo ed esclusivamente one liner. Di un altro pianeta. Il mio è stato un tributo a lui e la voglia di sperimentare un nuovo modo, non solo di scrivere, ma anche di pensare.

Giorgio Montanini
“Cattivo e volgare”, si legge nella tua presentazione e in alcune recensioni; ti ci ritrovi? Quali sono gli elementi della tua satira che permettono di definirti cosi?
Mi ci ritrovo sì, l’ho scritta io…non è la MIA satira, è la satira in generale ad essere così. Parlo della satira fatta da un comico naturalmente, al cinema e in pittura sarebbe diverso. Un comico che ha la presunzione di fare satira non può prescindere dalla cattiveria e violenza verbale, ripeto verbale. La volgarità poi, è talmente scontata in un monologo satirico che non dovrebbe essere più menzionata tra le caratteristiche distintive. L’anomalia è avere comici garbati, che parlano come le nostre nonne e invece di dire cazzo dicono cacchio. Un comico garbato è un ossimoro. I giornalisti dovrebbero andare a casa di Siani e Brignano e chiedere loro: Siete gli unici comici al mondo che si vantano di essere garbati e di “darsi una regolata”…come vivete questa contraddizione artistica?

Saverio Raimondo
Cosa ti aspetti da Stand Up Comedy? Per il secondo anno è l’unica trasmissione che non vi ha censurati. Pensi che basti per diffondere questo nuovo genere di comicità in Italia?
Mi aspetto che diffonda ulteriormente il gusto per la stand up comedy in Italia; anche se so che non basterà. Ci vogliono i comedy club, finché non esisteranno posti fisici dove far crescere la stand up comedy si rischia di restare nel virtuale. Ma le cose iniziano a muoversi anche su quel fronte, quindi mi aspetto che questa seconda stagione non faccia da “scossa d’assestamento”, ma da “deriva dei continenti”. La stand up comedy si fonda su la tettonica a zolle, meglio detta “delle placche” -do you know?

Mauro Fratini
Mauro Fratini presentato sempre come il più saggio del gruppo. Anche la tua satira è saggia? Lo scorso anno abbiamo assistito alla” tue parabole”, quest’anno?
Ognuno di noi ha portato dentro al gruppo le proprie caratteristiche specifiche, il proprio modo di intendere la satira e la maniera di rappresentarla sul palco. Io ho da sempre preferito lavorare sulla ricerca di contenuti che abbiano un minimo di attinenza con le cose più “importanti” che ci riguardano davvero. In questa seconda edizione di Stand Up Comedy, mi sono interrogato sulle dinamiche legate ai “Giovani Dentro”, ossia gli anziani giovanili, che occupano il mondo senza lasciare spazio ai veri giovani, quelli che restano esclusi dalla società, dal sapere, dalla vita. Il mio è il tentativo di elaborare una via di fuga dall’ossessione di sentirsi normali, una via di fuga per non sentirci poveri, malati e soli. Mi sono interrogato sulla mancanza di memoria storica, sulla paura di rivendicare il diritto all’esistenza delle giovani generazioni in riferimento alla casa, al lavoro, all’università. Vi sembro troppo saggio?

Francesco De Carlo
Sei stato definito il cominco più surreale, in cosa consiste la tua satira? perché proprio questo aggettivo?
Sono molto affascinato dai sogni. Alcuni sono spaventosi, alcuni sono divertenti, tutti sono senza senso, almeno apparentemente. Per questo mi piace spingere il ragionamento al paradosso, non solo con le parole, ma anche con delle gag fisiche, perché l’assurdo ti permette di ridere di un’esperienza assurda come la vita. Anche quando parlo di un problema reale, cerco di colorare tutto con la fantasia, che è uno strumento fondamentale nella satira, perché permette una risata liberatoria, e mai consolatoria, come risposta alla condizione umana. Insomma, chi è causa del suo mal, rida se stesso.

Velia Lalli
Velia Lalli, “una stronza simpatica”, bella presentazione.. cosa dobbiamo aspettarci dalla tua comicità?
Del tutto immodestamente, mi piaceva presentarmi facendomi dei complimenti. La mia comicità vuole essere l’elogio dell’imperfezione, la compassione con chi lo accetta e la fustigazione di chi finge che non sia così, presumendo la propria superiorità intellettuale e morale. E, se si vuole essere spietati, conviene farlo essendo anche divertenti, a meno di non voler finire a pezzi in un cassonetto.

 

 

 

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