Con Il Turista, il Filodrammatici di Milano si ritinge di “giallocomico”

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Con Il Turista, il Filodrammatici di Milano si ritinge di “giallocomico”. Fino al 28 maggio

La tragicommedia brillante sui buoni e i cattivi, scritta e diretta da Bruno Fornasari, racchiude in una “bolla comica” tematiche di estrema e seria attualità, che ruotano attorno all’alienazione dell’uomo di oggi e al suo modo di vivere desideri e privato, senza pensare troppo alle conseguenze. Tra ritmo, battute ironiche e serrate, e soprattutto…depistaggi. Lasciando con tante domande.

Che il mood de Il Turista – pièce che il teatro Filodrammatici ripropone fino al 28 maggio dopo il successo della scorsa stagione – sia fondamentalmente comico lo si percepisce da subito.

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Non appena Giacomo appare in scena – turista in cerca di una boccata d’aria fresca e ospite in una camera offerta su Airbnb – tra questi e la giovane e irruente padrona di casa Lia (che si prende subito la confidenza di ribattezzarlo Gimmi) inizia un serrato scambio di battute che fa subito sorridere.

Eppure, a chi siede in platea senza aver letto o sentito dire nulla sullo spettacolo, appare evidente come nel comico si insinuino veli e indizi, di misterioso, di tragico, di giallo – giallocomico appunto – a tessere un intreccio man mano sempre più complesso, ma bilanciato da una regia e da scelte scenografiche che convincono per la loro pulizia.

Giacomo è arrivato da meno di 24 ore

Giacomo – il turista – è arrivato da meno di 24 ore in quella che doveva essere la sua casa di vacanze e relax, ma appare nervoso, impacciato, sembra già voler andare via. Qualcosa lo esaspera con evidenza.

Saranno i fiumi di parole di Lia, che non fa che ribadire che la stanza che occupa era abitata fino a pochi giorni prima dall’anziana zia (deceduta proprio nel letto dal comodo e costoso materasso memory foam in cui dorme Gimmi), e che alterna al ricordo familiare allusioni seducenti e frasi mezze dette, che lasciano perplessi; saranno le evidenti tensioni di coppia tra la padrona di casa e il nervoso e insicuro marito Pit, ancora sconvolto proprio dalla dipartita della zia (oltre che dalla perdita del lavoro, per cause non così scontate).

Ma è soprattutto il conto in sospeso tra i due giovani uomini – già entrati in confidenza dopo una serata al pub in cui hanno alzato troppo il gomito – a fa si che Gimmi non si senta affatto in vacanza.

Lia aspetta una telefonata

Lia, che dirige un centro estetico, aspetta la telefonata del suo nuovo massaggiatore indiano (in prova e in nero), ma probabilmente questa non arriverà mai: Pit e Gimmi, la sera prima, hanno tirato sotto con l’auto tornando dal pub proprio un extra-comunitario, e sono andati subito via, su iniziativa deliberata di Pit.

Questi, tra l’altro, non sembra solo aver bevuto eccessivamente, visto che non ha nessuna intenzione, nemmeno da sobrio, di segnalare l’accaduto alle autorità. E poi, sta passando troppe ore in garage da solo…Come se non bastasse, il cane sembra dormire un po’ troppo placidamente sul pavimento, e non è un segnale troppo incoraggiante.

La tragicommedia scritta e diretta da Bruno Fornasari (assistito alla regia da Emanuela Caruso e Chiara Serangeli) e che vede in scena i bravi Tommaso Amadio (co-direttore del Filodrammatici), Federico Manfredi e Annagaia Marchioro, porta sul palco con evidenza diverse tematiche di seria attualità, seppur in una chiara atmosfera di “misteriosa” comicità, tra battute che scatenano genuine risate.

Partendo dalla discriminazione razziale e dall’idiosincrasia verso il diverso – l’extracomunitario che viene a rubare il lavoro agli italiani e addirittura a “dettar legge”, acquisendo le imprese nostrane o permettendosi troppe “confidenze” con le donne di casa nostra – emergono, man mano che l’intreccio di complica e si svela, le altre problematiche dei nostri giorni e non solo: il lavoro precario e in nero, la dipendenza da pornografia online, che allontana i genuini desideri di coppia; ossessioni  come quella per le scene di morte e per la violenza; la pedofilia in famiglia, la gelosia e il tradimento.

Il fatto che non si vedano le ferite, non significa che non ci siano cicatrici

sentenzia Lia, in uno dei momenti maggiormente rivelatori dello spettacolo, rassicurando a suo modo il turista Gimmi, anch’egli circondato da un certo mistero.

Non sveliamo troppo di questa piacevole tragicommedia sicuramente da vedere, caratterizzata da una recitazione convincente e alquanto quotidiana, che solo a tratti rischia di cedere ad alcune forzature, e che spesso chiama sapientemente in causa lo spettatore, mescolando palco e platea. Del resto, le domande poste, possono essere comuni a personaggi e spettatori.

Chi è il turista?

Il turista in questo appartamento senza ancora nessuna recensione, è davvero un turista? Chi è che sta dormendo nella stanza accanto? E sta dormendo davvero? E’ ancora possibile trovare un quartierino  tranquillo  e  sicuro  dentro  noi  stessi, all’interno  del  villaggio globale? O siamo condannati a una costante sensazione di minaccia che non ci fa chiudere occhio la notte?

L’intreccio man mano si risolverà, svelando – tra depistaggi, battute, freeze e divertenti “inserti” da villaggio vacanze – un’apparente verità e ricostruendo fili che all’inizio sembravano portare da tutt’altra parte. Malgrado questo, lo spettatore si ritroverà a ragionare sui dubbi che gli sono stati insinuati e sui tanti elementi fuorvianti disseminati nell’intreccio.

Lo spettacolo finisce stupendo con un bel colpo di scena. Per certi versi forse già visto, prevedibile, ma comunque sorprendente.

Come si vedrà, comunque, una delle risposta, sta nella Belladonna…che non è una persona!

Il Turista è al teatro Filodrammatici fino a domenica 28 maggio 2017. Martedì, giovedì e sabato ore 21.00; mercoledì, venerdì e domenica ore 19.30 (lunedì riposo).

Posti da 22.00 euro. Ridotto convenzionati: 18.00 euro – Ridotto under 30: 15 euro, over 65 e under 18: 11 euro. Spettacolo inserito in IAT (Invito A Teatro)

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