Un’autobiografia? Io? Tutt’al più quattro chiacchiere sul passato, sperando che a qualcuno interessi

Gigi Proietti lo premette subito, nel prologo di ‘Tutto sommato – Qualcosa mi ricordo’, il libro che ha scritto per Rizzoli e che arriva in questi giorni nelle librerie: per lui non e’ un punto di arrivo, non è un tirare le somme.

“Io non mi sento affatto sazio. C’ho una fame enorme di esperienze. Anche per questo non voglio che consideriate questo volume un’autobiografia”, dice in un’affollata conferenza stampa di presentazione.

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“Raccontare la propria vita non è cosa da tutti. Certo, chiunque può ricordare gli episodi, cercare di storicizzare, fare riflessioni su come passa il tempo e come cambiano le cose. Ma l’odore della povertà misto a quello del sugo della domenica, i richiami delle mamme ai figli discoli che non tornano per cena, l’allegria irrecuperabile del mercato, le chiacchiere sui marciapiedi…”

Come li spieghi a chi non c’era?

I «faccio un goccio d’acqua» sui muri ancora freschi di calce, la partita a tressette, la vita in strada, le donne ai davanzali, le chiacchiere dei disoccupati

Tutto questo, come puoi farlo rivivere in chi legge?

Forse non è stato neppure come lo ricordi tu, perché nel ricordo hai enfatizzato qualcosa, e qualcos’altro hai rimosso. C’è chi ha descritto la periferia come topos del Tragico, magari con accenti nobilissimi, ma con l’occhio inevitabilmente distaccato dell’intellettuale che riflette e si sforza di soffrire sulla condizione umana. Io non pretendo tanto. Preferisco raccontare la mia allegria di allora, impastandola a quella di oggi. Ma senza nostalgia, per l’amor d’Iddio. No, semmai con la gioia per un passato che la mente riscrive come vuole, come un sogno ricorrente che, negli anni, abbiamo imparato a controllare.”

Dall’avanguardia al varietà: per la prima volta Proietti racconta, attraverso la sua straordinaria carriera, oltre mezzo secolo di spettacolo italiano: 33 fiction, 42 film, 51 spettacoli teatrali di cui 37 da regista. Ha registrato 10 album come solista e diretto 8 opere liriche. Proietti ha doppiato tra gli altri Marlon Brando, Robert De Niro, Dustin Hoffman e il Genio di Aladin di Walt Disney.

Gigi Proietti è un attore fuori dal comune, uno dei più grandi mattatori dell’ultimo mezzo secolo, capace di incatenare da solo, sul palcoscenico o sul piccolo schermo, l’attenzione di migliaia o milioni di spettatori in virtù di un’assoluta padronanza tecnica, di un carisma e di una cultura di cui solo i grandi sono dotati.

All’esuberanza sulla scena, tuttavia, Proietti ha sempre accompagnato una riservatezza assoluta sulla sua vita privata. Oggi, per la prima volta, ha deciso di raccontare in un libro tutto di sé, e tutto il formidabile repertorio di aneddoti e avventure accumulato in una vita tra i protagonisti del teatro, della radio, della televisione, del cinema italiani. Dimostrando, anche sulla pagina, il talento esibito sul palco

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