Ciuffo ribelle e un lungo vestito nero brillante. E un lunghissimo applauso, che ha accolto ieri sera, 15 Febbraio, Madame Drusilla Foer in un Politeama Rossetti di Trieste gremito in ogni ordine di posto per il suo Eleganzissima.

Cos’è Eleganzissima? Non è solo uno spettacolo, non solo un recital. È portare in scena il meglio di sè, senza scorciatoie seduttive ma con ciò che ha segnato la propria vita (incontri, melodie,…). In quell’interazione continua che si crea nel canale unico di comunicazione che offre il Teatro.

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Dopo un anno incredibile per Drusilla è il tempo non di bilanci ma di riflessioni. Non solo per la quantità e la varietà di impegni lavorativi di questi dodici mesi ma per l’impatto emotivo di tutto ciò.

Il Festival di Sanremo, la televisione con il giornaliero ‘Almanacco del giorno dopo’, la tournée di Eleganzissima. E ancora: la partecipazione al Souvenir d’Italie, film documentario a cura di Giorgio Verdelli cui ha partecipato, in ricordo di Lelio Luttazzi.

Luttazzi ‘presente’ anche ieri sera nel pianoforte di Loris Di Leo e nelle note di Canto anche se sono stonato, proprio nel Teatro della sua città natale, Trieste.

Donna vita libertà

Ma anche il recentissimo Sanremo con la partecipazione straordinaria all’intervento di Pegah Moshir Pour, scrittrice e attivista iraniana. Pochi minuti che sono valsi una puntata intera del Festival.

Contenuti su cui Madame Foer non è potuta che tornare anche nella serata di ieri con un invito a baciarsi, perché ci sono paesi in cui è vietato farlo. Abbracciarsi e tenersi per mano. Amarsi, l’uno con l’altro,  perché in alcuni posti anche amarsi e le dimostrazioni di affetto sono vietate.

E dove manca l’unicità di ognuna e ognuno di noi, ciò che porta a confrontarsi e dialogare, si fanno spazio le dittature prima e le guerre poi.

Grazie Madame Drusilla Foer

In una data che è sembrata una chiusura di stagione, anche se non è formalmente l’ultima replica, e in cui sono emersi vari ringraziamenti, anche da spettatrice urgono alcuni.

Grazie Madame Drusilla. Per le risate fino alle lacrime e per le lacrime in una ‘Smile’ struggente ed evocatrice.

Per averci ricordato che si può dire tutto, se con eleganza. Per, appunto, l’eleganza e la raffinatezza.

Per averci trasportato da Trieste a Cuba, o Bruxelles, attraverso lo straordinario talento degli artisti e musicisti che la accompagnano: il pianista Loris Di Leo e il polistrumentista Nico Gori (ricorda qualcosa anche ai lettori questo cognome?).

Per la lievità che non è superficialità.

Per essere così eleganzissima e per donare ogni volta che sale su un palco un pizzico di magia e di immenso talento.

Per questo e per altri mille motivi è ascoltata, da tante tantissime persone. Più di quante possa lontanamente immaginare.

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