Per il secondo anno consecutivo La Nouvelle Vague Magazine è stato Media Partner del Roma Fringe Festival e per il secondo anno possiamo affermare che è stata una bella esperienza.

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Bella per la qualità degli spettacoli, bella per la disponibilità degli artisti, bella per la location, bella per l’amicizia che si è instaurata tra noi e l’organizzazione della manifestazione. Cogliamo quindi l’occasione per ringraziare il direttore artistico Davide Ambrogi, la responsabile dell’ufficio stampa Marta Volterra e tutto il resto dello staff organizzativo: Alessandro Di Somma, Eleonora Turco, Marco Zordan, Francesca Romana Nascè e Raffaele Balzano.

Sono state 5 settimane fitte  in cui a vincere è stato il teatro indipendente con molti spettacoli Sold Out e pubblico partecipativo a dimostrazione che il teatro off non è di nicchia.

“In una città come Roma” ha dichiarato Davide Ambrogi, ideatore e direttore artistico della manifestazione, “non è facile gestire un evento con 72 compagnie provenienti da Italia, Europa e Stati Uniti, in maniera completamente autoprodotta e autofinanziata. Eppure ce l’abbiamo fatta: la formula funziona e – soprattutto – il pubblico è partecipe e presente, in un periodo storico in cui i teatri capitolini, invece, sono tragicamente vuoti”.

E queste sono le rose, veniamo ora alle spine. Parliamo quindi della deprecabile (ed ormai cronica) assenza delle Istituzioni, dei continui bastoni tra le ruote da parte di chi possiede un qualsiasi tesserino o micro potere, della mancanza di finanziamenti pubblici malgrado ogni anno la manifestazione smuova decine di migliaia di spettatori promuovendo spettacoli talmente di qualità che alla fine vincono anche all’estero, come “Io mai niente con nessuno avevo fatto” che, aggiudicatosi la vittoria nella scorsa edizione, è andato a vincere pochi giorni fa il San Diego International Fringe Festival (USA).

Una manifestazione assolutamente legale, promossa, organizzata e messa in scena da persone che hanno a cuore il teatro e la bellezza di cui è intriso, che paga tutte le tasse e concessioni richieste, rispettosa delle centinaia di leggi e leggine vigenti, ha tutto il diritto di essere tutelata e finanziata dalle istituzioni e non per un banale gioco di amici&amichetti, ma semplicemente per il fatto che PROMUOVE LA CULTURA senza ricevere praticamente nulla in cambio.

Qualcuno diceva che “con la cultura non si mangia” ma ci saremmo anche stufati di sentire questa banalità, perché sarebbe corretto che il Fringe (al quarto anno di attività) rientri nella distribuzione dei finanziamenti dell’Estate Romana.

Detto questo, tanto per togliersi il famoso sassolino dalle scarpe, vi diamo appuntamento al Roma Fringe Festival 2015 !!

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