Danzare il rito (Le Sacre du Printemps attraverso il Novecento) di Ada D’Adamo

La casa editrice Bulzoni ha dato alle stampe l’interessante volume di Ada D’Adamo, intitolato “Danzare il rito”, nella collana “Biblioteca teatrale”, 330 pagine con illustrazioni.

La sagra della primavera (titolo originale “Le Sacre du printemps” è un balletto rappresentato per la prima volta a Parigi il 29 maggio 1913 al Théatre des Champs-Élisées dai “Balletti russi” di Sergej Djagilev, su musica di Igor’ Stravinskij, con scenografie di Nikolaj Konstantinovic Roerich e coreografia di Vaclav Nizinskij.

- Advertisement -

Il soggetto del “Sacre” venne in mente a Stravinskij già durante la composizione della prima opera commissionatagli da Djagilev nel 1910 che, a causa dei vari impegni lavorativi del giovane compositore russo, non vide luce fino al 1913.

Il balletto inscena un rito sacrificale pagano nella Russia antica all’inizio della primavera, nel quale un’adolescente veniva scelta per ballare fino alla morte con lo scopo di propiziare la benevolenza degli dei in vista della nuova stagione.

Igor Stravinskij si avvalse di svariati temi popolari russi per creare il tessuto musicale dell’opera e vive degli elementi della Russia folkloristica, custode della memoria popolare e vicina al mondo arcaico e pagano che Stravinskij raffigurò con maestria. Il balletto è conosciuto anche per l’uso massiccio dell’ostinato, figurazione ritmica che interrompe il discorso musicale con la ripetizione “ad libitum” di un frammento musicale. Il più famoso è quello de “Gli auguri primaverili”.

Nella prima parte

Nella prima parte del libro troviamo “Le Sacre du Printemps” di Vaclav Nizinskij con la “Genesi del balletto: il libretto, la partitura”, “Nizinskij al lavoro sulla coreografia: Faune, Jeux, Sacre”, “Le scenografie e i costumi di Roerich”, “La prima del Sacre: la “Battaglia d’Hernani dei Ballets Russes”, “Le reazioni della stampa: da Sacre a Massacre du Printemps”, “Dalla storia di un balletto alla nascita di un mito”, “Il Sacre di Nizinskij nella ricostruzione di Millicent Hodson e Kenneth Archer”.

“Le Sacre du Printemps” di Leonid Mjasin con “Il ‘secondo’ Sacre, “Martha Graham, l’Eletta per la produzione americana del 1930”, “Tra scrittura e memoria vivente: la Sagra di Mjasin alla Scala di Milano (1948) e al Comunale di Firenze (1973)”, La ricostruzione di Susanna Della Pietra ed Enrico Sportiello per il Balletto dell’Opera di Nizza (1994), “Le Sacre du Printemps” e le culture del corpo nel Novecento.

Nella seconda parte

Nella seconda parte “Il Sacre di Mary Wigman: l’estasi di un atto eroico (1957)”, “Un Sacre giapponese per Mats Ek (1984)”, “Il Rito sciamanico di Martha Graham (1984)”.

Nella terza parte

Nella parte terza “La Sagra della primavera sulle scene italiane”, con “Uno straniero in Italia: la Sagra di Milioss al teatro dell’Opera di Roma (1941/1967)”, “Italiani in Italia e italiani all’estero: Ugo Dell’Ara a Palermo (1972) e Napoli (1982)”; “Vittorio Biagi a Lione (1975)”, “Gli anni Ottanta, gli Efèsto e la memoria del sacrificio (1987)”, “Dalla scena allo schermo: la tecnologica Adoration de la terre dei Giovanotti Mondani Meccanici (1989)”, “Attraverso gli anni Novanta, tra vecchi e nuovi riti di primavera”, “Corpi come molecole: il Sacre di Marie Chouinard (1993)”, “Maryse Delente e il brivido di essere ‘elette’ (1993)”, “Il sacrificio metropolitano di Tamàs Juronics (1995)”, “Renato Zanella, ovvero il destino di separazione della coppia (1996)”, “Il Sacre “da camera” di Ed Wubbe (1996).

Mentre nell’Appendice troviamo “Le produzioni del Sacre du Printemps”, “Catalogo ragionato di Lynn Garafola e Joan Acocella, con un aggiornamento di Ada d’Adamo”.

L’autrice

L’autrice Ada d’Adamo vive e lavora a Roma, dove si è diplomata al Corso di Avviamento dell’Accademia Nazionale di Danza e si è laureata in Lettere all’Università La Sapienza con una tesi sulla danza in video. Ha lavorato per alcuni anni come danzatrice.

Dal 1992 al 2002 ha collaborato con il Dipartimento di Musica e Spettacolo dell’Università La Sapienza, per il quale ha tenuto seminari sul rapporto tra danza e video, sulla danza contemporanea europea, sulle esperienze di avanguardia nella danza del primo Novecento.

Dal 2002 al 2004 ha insegnato all’Accademia di Belle Arti di Macerata.

Ha tenuto lezioni anche all’Università Ca’ Foscari di Venezia, al DAMS di Bologna, all’Università Roma Tre, all’Accademia Nazionale di Danza. all’Université de Nice Sophia Antipolis, al Teatro Nazionale di Varsavia, al MAXXI di Roma (all’interno del ciclo “Le storie della danza contemporanea” edizione 2013 e 2015), all’Opificio Romaeuropa, al Teatro dell’Opera di Roma, alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, al Balletto di Roma, al Teatro Nazionale “Marin Sorescu” di Craiova (Romania).

Ha scritto, insieme a Marialisa Monna, la rubrica radiofonica “Il corpo parlante – Viaggio in 13 puntate nella danza del Novecento”, in onda su Rai Radiotre nel 1998. Ha curato le edizioni 1998 e 1999 del convegno Leggere il pensiero danzato, che si è svolto all’Università della Tuscia (Viterbo) e al Supercinema di Tuscania.

Alla ricerca ha sempre affiancato l’attività organizzativa collaborando con strutture di produzione e promozione dello spettacolo quali la Fondazione Romaeuropa, l’Ente Teatrale Italiano, il Teatro di Roma (per il quale, tra l’altro, si è occupata della redazione del bimestrale La porta aperta, diretto da Mario Martone).

Ha collaborato inoltre con l’Associazione Cadmo, l’Associazione PAV, il MittelFest di Cividale del Friuli, il Teatro Mercadante Stabile di Napoli, il Festival Bella Ciao 2007, l’Associazione Campania dei Festival. Suoi articoli sono comparsi su quotidiani e riviste tra cui il domenicale de Il Sole 24 ore e Il Messaggero.

Dal giugno 1999 ha scritto di danza sul settimanale Diario della settimana che ha cessato le sue pubblicazioni nel 2007. Nel 2014 è autrice di una trasmissione televisiva sulla danza contemporanea in 4 puntate dal titolo “GAP-Danza per tutti”, in onda su Rai3 e su Rai Scuola.

La casa editrice

La Bulzoni Editore è una casa editrice italiana specializzata nella stampa di testi universitari e di opere riguardanti il Teatro. La casa editrice ha un ricco catalogo di testi universitari, soprattutto di facoltà umanistiche.

È specializzata inoltre nella pubblicazione di testi di Storia e di Critica teatrale e cinematografica.

La prima grande opera stampata dalla Bulzoni fu, nel 1967, il testo di Marcello e Maurizio Fagiolo dell’Arco Bernini: un’introduzione al Gran Teatro del Barocco.

- Advertisement -

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here

Moderazione dei commenti attiva. Il tuo commento non apparirà immediatamente.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.