FRAN!

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di Giulia Bornacin

 

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…è che uno lo sa…  voglio dire…non è che uno passa di lì e dice: “vediamo chi c’è oggi sul palco”… lo sai che, se il titolo è NOVECENTO, l’interprete è Eugenio Allegri, il regista Gabriele Vacis e l’autore Alessandro Baricco, non assisti ad una vendita di stampini per frittelle.  Eppure…

FRAN!

E ti prepari…    e te ne accorgi quando entri in una Cinecittà deserta e silenziosissima che sta per succedere qualcosa…    te lo senti addosso…   e, mentre aspetti nel foyer, negli occhi delle persone si vede quello che vedranno, …    e quella sensazione continua mentre cerchi un posto e una voce dolcissima ti dice: “Scusate?!? Voi avete i posti riservati in prima fila!”…    e allora ti siedi e fissi il palco…   che ha una miniatura di pianoforte a coda e un telo bianco sospesi…    e basta….

Ok! Sono pronta… il cuore batte forte, ma sono pronta! D’altra parte aspetto questo momento dal ’98, certo che sono pronta! Cartellina, penna e  gamba destra accavallata sulla sinistra, per stare comodi, ma con stile… mai farsi trovare impreparati! Si abbassano le luci di sala, parte la musica, si alzano delicate le luci di scena e… FRAN! ENTRA LUI… e nel giro di trenta secondi la cartellina e la penna scivolano timidissime verso il pavimento… da sole, senza fare il minimo rumore… hanno capito che non è il momento di rompere!

Il Virginian era un piroscafo. Negli anni tra le due guerre faceva la spola tra Europa e America, con il suo carico di miliardari, di emigranti e di gente qualsiasi. Dicono che sul Virginian si esibisse ogni sera un pianista straordinario, dalla tecnica strabiliante, capace di suonare una musica mai sentita prima, meravigliosa. Dicono che la sua storia fosse pazzesca, che fosse nato su quella nave e che da li non fosse mai sceso. Dicono che nessuno sapesse perché.”

…ma lui ce lo dice…   alla fine… dopo che ha lasciato parlare il suo miglior amico Tim Tooney per quasi due ore…   ce lo spiega, Novecento. E lo fa con una pacatezza, una logica, una tale serenità che ti lascia di stucco, ti schiaccia contro la poltrona e ti toglie il respiro…   il tuo… perché dopo un po’ cominci a respirare con lui, del suo respiro…    e non ci capisci più nulla, perché fino ad un attimo prima stavi ascoltando Tim e la sua storia (che poi parla di Novecento) che ha raccontato con un ritmo e una melodia che ricorda un sax tenore in una frenetica jam session di cantina.

Non sei fregato veramente finché hai da parte una buona storia”… gliel’aveva detto Novecento…  e Tim ce l’aveva una buon storia: quella di Novecento, ed è una storia che gli ha cambiato la vita…  ci è rimasto sotto!!! …come il pubblico…    buio e FRAN!

La musica ti accompagna…   leggera…   e nelle orecchie riecheggia il ricordo dell’ultima battuta “Alzati da lì e vattene. E’ finita”…   e ti conviene…   prima che le luci di sala si accendano, perché hai le guance e gli occhi pieni di lacrime, probabilmente il trucco sfatto, ed è un po’ umiliante che gli altri ti vedano così…   anche se sai che loro stanno come te, perché li hai sentiti…   la musica dei loro nasi li ha traditi…    nel foyer li hai visti: stavano benissimo! Difficile pensare che un raffreddore sterminante abbia colpito la platea del Teatro Eutheca proprio a due minuti dalla fine dello spettacolo. A meno che non si sia messo d’accordo con Allegri prima dell’inizio dello spettacolo: era già tutto combinato, guarda a me servirebbe a due minuti dalla fine… per me va bene, okay allora intesi: alla battuta quando ti ho visto entrare qui, okay, tutti insieme, okay, no dai qualcuno no, d’accordo!    …e due ore dopo, alla battuta quando ti ho visto entrare qui… FRAN! Tutti col raffreddore!

E poi… una standing ovation per un raffreddore?!

Fosse vero! Si potesse emozionare la gente a comando… quanta arte, quanta umiltà e quanta generosità ci vuole…    e Allegri ne ha da vendere…   esce a salutare il pubblico ed è piccolo, dolce, con un sorriso che disarma e gli occhi pieni.

Non riuscivo a fermare le lacrime…   mi ha fatto il baciamano, mi ha detto: “grazie!”…   lui a me!!!

Tante erano le lacrime che non sono neanche riuscita a fargli l’intervista!

E in culo anche il teatro!

Mi è stato chiesto di fare una recensione…   beh, scusate, ma…   è uno straordinario monologo che si legge in due ore…   e costa solo 5 euro (ora anche con il 25% di sconto)…

 

…e, appena sentite che è in scena, andate a vederlo!

NOVECENTO di Alessandro Baricco

Regia Gabriele Vacis

Con Eugenio Allegri

Scene, luci e colonna sonora Lucio Diana e Roberto Tarasco

Costumi Elena Gaudio

 

in scena al TEATRO EUTHECA_SALA FELLINI

Cinecittà Studios

Dal 18 al 20 gennaio 2013

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