“Il dio che danza” Viaggi, trance, trasformazioni di Paolo Pecere

“Il dio che danza” (340 pagine, edizioni nottetempo, collana “saggi/figure”) racconta i viaggi dell’autore sulle tracce di un fenomeno antichissimo e universale: la trance da possessione indotta dalla danza e dalla musica.

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Nell’antica Grecia veniva praticata in nome di Dioniso, il “dio folle” di Omero. Ma Dioniso era anche “dispensatore di gioia”: il dio “che scioglie”, “che libera”, lasciando che la vita rompa i margini fragili dell’io e delle norme sociali.

Il cammino di Paolo Pecere inizia dal tarantismo in Puglia, sulle orme di Ernesto de Martino, e, seguendo collegamenti storici e mitologici, prosegue in India Meridionale, dove nel theyyam gli dei entrano nel corpo dei danzatori, appartenenti alle caste più basse.

Approda poi in Pakistan, dove il pensiero scivaita teorizzava che “il sé è un danzatore” e i sufi vanno in estasi ruotando al ritmo della musica; in Africa, dove è possibile osservare le possessioni dello zâr e del vodu; infine in Brasile, dove il vodu, arrivato con la tratta degli schiavi, si affianca alle culture e ai culti indigeni, tra cui lo sciamanismo amazzonico.

Nell’ultima tappa, New York, riemerge la questione che attraversa e guida tutto il percorso: che cosa resta di questo tipo di pratiche nel mondo odierno? Le antiche forme assumono oggi nuove funzioni: nel subcontinente indiano le danze estatiche veicolano tensioni religiose e sociali, in Africa e Brasile sostengono l’identità culturale di chi è stato colonizzato, negli Stati Uniti si accompagnano allo sviluppo della cultura lgtbq. Lo sciamanismo dell’Amazzonia, infine, diventa principio di resistenza contro la distruzione capitalistica della grande foresta.

L’autore

L’autore, Paolo Pecere, insegna “Storia della filosofia” all’Università di Roma Tre. Si occupa dei rapporti tra filosofia, scienze della natura e psicologia nell’età moderna e contemporanea. Tra i suoi libri, “La filosofia della natura in Kant” (Pagina, 2009), “Dalla parte di Alice. La coscienza e l’immaginario” (Mimesis, 2015), “Soul, Mind and Brain from Descartes to Cognitive Science. A Critical History” (Springer, 2020) e i romanzi “La vita lontana” (LiberAria, 2018) e “Risorgere” (Chiarelettere, 2019).

nottetempo”, fondata nel 2002 da Ginevra Bompiani, Roberta Einaudi e Andrea Gessner, è una casa editrice indipendente che pubblica saggi, opere di narrativa e poesia, e in tutti gli ambiti orienta la propria ricerca verso gli spazi critici proponendosi di dare voce a testimoni e interpreti che della nostra società esplorino la complessità e le contraddizioni.

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