La volpe che amava i libri di Nicola Pesce

Il tempo col suo scorrere porta al cambiamento ma certi valori dovrebbero rimanere sempre

Consiglio a chiunque venga tentato da un momento di smarrimento la presente lettura, edita da NPE nella collana “Himself” (176 pagine, rilegato).

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Delicatissima narrazione capace di respirare nell’animo del lettore con rara sensibilità. Una volpe, un topolino e un corvo, così differenti nella loro esistenza ma anche così vicini nel coesistere a beneficio di una metafora che dona quel “sapore storico” delle favole che rendono tutto più lieve. Con quel “e vissero felice e contenti” di antica memoria si cela nel lieto fine la speranza, per ognuno, di meritare una personale fiaba.

Il breve romanzo si legge con piacere, con tanta leggerezza che non vuol dire superficialità ma bensì quella soavità di cui abbiamo bisogno in questi tempi. Un racconto che fa sorridere, ma che, allo stesso tempo, supporta pagina dopo pagina un concreto spunto di riflessione.

Nel freddo inverno siberiano, una piccola volpe diversa dalle altre scopre l’amore per i libri e comincia a rubarne in paese per portarli nella sua tana.

Il suo progetto infatti è di trascorrere il proprio letargo leggendo senza sosta. Ma un dolcissimo topolino e un corvo spietato busseranno alla sua porta in cerca di ospitalità. Dovranno imparare a convivere, ognuno con i propri ricordi, le proprie paure e le proprie speranze, in attesa della primavera.

Il messaggio è chiaro e diretto, “la condivisione” è il mezzo più potente dal quale gli esseri viventi possono apprendere, evolvere, scoprire e dare senso alle cose, aiutandosi e collaborando l’uno con l’altro. “La volpe che amava i libri” è un tramite per accelerare, favorire e diffondere il concetto di conoscenza sotto forma di novella.

Se non fosse possibile condividere le idee, le cognizioni, i sentori e le scoperte queste rimarrebbero sconosciute agli altri e senza alcun valore. L’edizione è curata nella grafica ed elegante nella scelta della grammatura della carta, del font, della copertina con le sue dorature ornamentali e i capolettera decorativi che infondono alla pubblicazione rifiniture capaci di completare la costruzione letteraria, che qui appare mai scontata.

Sono tradizionalista per certe cose e avere un libro tra le mani e leggere le emozioni che è in grado di trasmettere credo non abbia eguali, perché il valore di una parola capace di evocare immagini è una sensazione non trascurabile.

In qualche modo il testo di Nicola Pesce si rifà alle fiabe russe, così ricche di figure leggendarie, riti, simboli e archetipi, che da sempre incantano adulti e piccini. 

La parte più considerevole del fascino è associata al fatto che chiunque può diventare “gentile” addentrandosi nella trama. Il sunto lo si ritrova nel vero bene determinato dall’altruismo, dalla tolleranza, dalla convivenza nelle singole diversità, poiché chi compie nobili azioni è l’autentico eroe.

E se un libro è così ben saldo nel raccontare di sensazioni e di “altri libri”, il successo non può che essere foriero. La sfida oggi, nella miriade di libri proposti dal mercato editoriale, è saper ricercare senza esitazione il gusto dei pensieri e dei contenuti…

L’autore

L’autore, Nicola Pesce, nasce a Salerno nel 1984. All’età di sedici anni aveva già scritto oltre dieci romanzi e cento racconti ma non era riuscito a farsi pubblicare da nessun editore.

Decise così di fondare quella che oggi è Edizioni NPE, diventando il più giovane editore distribuito della storia. Scrisse, disegnò, fece da segreteria e da redazione, stampò nottetempo la sua prima rivista, mentre di giorno seguiva il liceo prima e l’università poi.

Oggi Edizioni NPE è una delle prime venti case editrici di fumetto in Italia, “la casa editrice del fumetto d’autore”.

Piccolo imprenditore seriale, Nicola si alterna tra l’editoria ed altre società che ha fondato o che gestisce, ritagliandosi anche un po’ di spazio per leggere una infinità di libri classici, scrivere i suoi romanzi (che fino al 2019 non aveva mai voluto pubblicare!) e viaggiare armato di portatile per lavorare e penna e agendina per scrivere.

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