Dopo il concerto di Caparezza nella cornice di Piazza Grande a Palmanova e quello di Fiorella Mannoia a Cervignano del Friuli alle Onde Mediterranee Festival è il turno di Fabrizio Moro.

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Una prima volta in Friuli ben riuscita

Si trattava della prima performance del cantautore su un palco friulano e si può dire che sia stata una prima volta ben riuscita e viene da sperare che sia solo la prima di una lunga serie di suoi concerti in regione.

 

Questa mi sembra sia la prima volta che suono qui. L’energia che mi arriva quando arrivo in un posto nuovo, dove la maggior parte della gente non mi ha mai visto dal vivo, è imparagonabile a tutti gli altri tipi di energie

Il ‘parole rumori e anni’ tour

Il live fa parte del “Parole rumori e anni” tour che prende il nome dall’omonimo album uscito in concomitanza con la partecipazione al Festival di Sanremo in cui ha trionfato con Ermal Meta interpretando “Non mi avete fatto niente”, brano che ovviamente non poteva mancare in scaletta, alternata ai grandi successi.

Tra i successi, intonati all’unisono dai partecipanti, anche una canzone nata in quello che Moro racconta come uno dei periodi peggiori ovvero il momento in cui la sua casa discografica di allora rescisse il contratto e lui, per rimanere a galla, dovette prestare le sue canzoni ad altri: proprio in  questo momento nacque “Sono solo parole” che forse è uno dei suoi capolavori.

La dedica a Stefano Cucchi

Tra i pezzi interpretati anche “Fermi con le mani”

Questa canzone l’ho scritta pensando a Stefano Cucchi che è stato un giovane romano che è morto in circostanze ‘misteriose’.

Io queste parole le ho scritte perché dovevo esorcizzare la rabbia e il disagio che questa situazione ha provocato in me e le ho dedicate non a lui, ma a sua sorella Ilaria che è un grande esempio di coraggio e di speranza

Moro, un artista libero

Libero, come uno dei suoi pezzi. Libero, l’aggettivo che più si adatta a Moro in questo momento.

Liberatorio è anche il suo live per tutto il suo pubblico, trascinato dalle sue parole e da un ritmo che non mostra mai punti deboli.

Pubblico che ha restituito raddoppiata l’energia trasmessa dell’interprete: un vero animale da palcoscenico che non si è fermato un attimo.

Libero, ma sempre coerente nel suo stile e nel suo vivere la musica.

Ma soprattutto con la stessa energia di sempre e urgenza nel cercare di lanciare il suo messaggio a chiunque si fermi ad ascoltarlo.

Stasera forse faremo il concerto più bello della nostra vita, credo. Fortunato chi c’è, oltre ad essere fortunati noi

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