“Non si può mai stare tranquilli” di Pier Luigi Pizzi

“Storie di teatro e di vita”

È arrivato in libreria, pubblicata da EDT, l’autobiografia di Pier Luigi Pizzi (a cura di Mattia Palma, Collana “Vite straordinarie”, 320 pagine). Un lungo viaggio nella storia del teatro del Novecento, in cui la storia professionale si intreccia con la vita privata, fra lavoro, mondanità, viaggi, amori, avventure e disavventure.

- Advertisement -

Il tono è quello confidenziale con cui queste memorie (arricchite da splendide ed evocative fotografie) sono state raccolte “Ho sempre saputo che il mestiere del teatro avrebbe dato un senso alla mia vita – scrive Pizzi –. L’ho raccontato a pochi amici, seduti con me intorno a un tavolo, nelle pause di lavoro. Mattia Palma pensava di raccogliere queste confuse memorie in un libro, ma mi è sembrato necessario dare un certo ordine alla narrazione”.

I ricordi di Pizzi sono come confidenze fatte al lettore tra una pausa e l’altra degli oltre mille spettacoli che ha messo in scena; ma che siano storie allegre o drammatiche, lievi o profonde, l’importante per lui è raccontarle, catturando l’attenzione del lettore, senza mai prendersi troppo sul serio. E soprattutto, con molto divertimento e poca nostalgia, perché, come usa ripetere questo straordinario protagonista del Novecento e oltre, non si può mai stare tranquilli. “Ho ancora tante opere da interrogare, e intendo farlo aspettando nuove risposte. Il cielo può attendere”.

Queste memorie attraversano poco meno di un secolo di storia del teatro, italiano e non solo. Classe 1930, spettatore del Teatro alla Scala fin da bambino, poi sfollato per i bombardamenti su Milano, è stato testimone del grande fermento culturale del dopoguerra, fino alla scoperta della sua vocazione teatrale.

Spaziando da un repertorio all’altro, da un linguaggio all’altro, in una carriera divisa tra prosa, opera e cinema, non c’è artista, regista, cantante o direttore d’orchestra che non abbia incrociato sul suo cammino, a cominciare da Luchino Visconti, Giorgio De Lullo e Romolo Valli negli anni della compagnia dei Giovani, Luca Ronconi, Monserrat Caballé e Leyla Gencer, Gianandrea Gavazzeni e Riccardo Muti, Federico Fellini e Giorgio Strehler, Valentina Cortese e Franca Valeri.

Non mancano citazioni su alcuni grandi interpreti della danza, tra cui i Ballet Russes di Diaghilev, Carla Fracci, Gheorghe Iancu, Maurice Béjart, Rosella Hightower, Rudolf Nureyev, Serge Lifar ma anche di celebri balletti come “La Bayadére” e “Romeo e Giulietta”.

- Advertisement -

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here

Moderazione dei commenti attiva. Il tuo commento non apparirà immediatamente.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.