Musica Classica e Mondo Queer

«Perché dovrebbero interessarmi i gusti sessuali di un compositore?».

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Ecco quale potrebbe essere la prima reazione di fronte a uno studio che affronta il tema LGBTQ dal punto di vista della musica classica.

Questo libro sfida decenni di divulgazione eteronormativa, talvolta ipocrita e parziale, e getta una luce sugli aspetti censurati o edulcorati di compositori e compositrici che oggi potremmo annoverare nell’ambito queer, secondo l’ipotesi critica che conoscerli più a fondo sia indispensabile per comprendere meglio la loro arte.

Dalle antiche tracce del periodo barocco al Novecento “liberato” di John Cage e Leonard Bernstein, passando per le tempeste romantiche e i turbamenti fin de siècle: una appassionante galleria di personaggi, squarci di vita e atmosfere che, senza cedere al gossip, offrono al lettore prospettive inedite sulla storia culturale dell’Occidente e, al musicofilo, strumenti nuovi per un’esperienza di ascolto più consapevole.

L’intreccio tra arte e vita si nutre di desideri, sensazioni e stati d’animo che, come scrisse Hans Werner Henze, «dovevo provare e sperimentare su di me, prima che potessero diventare musica». Prefazione di Franco Buffoni.

Il pianista e saggista Luca Ciammarughi affronta nel presente libro (Edizioni Curci, 208 pagine) il tema LGBTQ nel mondo della musica classica, lanciando una inedita prospettiva sugli aspetti censurati o edulcorati di numerosi compositori e compositrici, permettendo al lettore di conoscerli al meglio e di comprendere la loro arte ed essenza umana.

“Non mi interessa sapere con chi andavano a letto i grandi compositori, mi basta la loro musica” con questa frase si è soliti liquidare il tema della diversità sessuale nella storia della musica. Per decenni nei libri, nelle riviste, nei film e nelle trasmissioni ci hanno sempre detto che Bach aveva venti figli, che Mozart scriveva lettere piccanti alla cugina, che Beethoven sospirava per l’Amata Immortale o che Brahms amava Clara Schumann; ma si è quasi sempre sorvolato sulle passioni omoerotiche di Schubert o Chopin, Camille Saint-Saëns o Leonard Bernstein, Szymanowski o Ethel Smyth.

Non solo: spesso intorno ai compositori che vissero in maniera alternativa il loro erotismo si è costruito un alone di artificiosa normalità o di asessualità, gettando sotto al tappeto gli aspetti giudicati sconvenienti nel loro modo di amare.

Se il Novecento ci ha insegnato a staccare l’uomo dall’artista, oggi però torniamo a interrogarci sulle intersezioni e i cortocircuiti fra biografia e opera d’arte: quanto traspare nelle Cantate di Georg Friedrich Händel degli ambienti omosessuali che il Caro Sassone frequentò a Firenze, Roma o Londra?

Quanto la scoperta di piaceri proibiti nella Vienna del 1820 ha condizionato la parabola artistica di Schubert? Perché Britten decise di mettere in musica “La morte a Venezia” di Thomas Mann? Queste e molte altre domande aprono la via ad una storia “altra” della musica, fatta di vicende che si è voluto rimuovere non perché inessenziali, ma perché sgradite ai bigotti.

Non esiste una musica queer e una musica straight, ma far luce su questi temi ci permette di conoscere meglio l’arte di quei compositori che ne furono toccati. Questo libro lo fa delineando una galleria di personaggi, squarci di vita e atmosfere che, senza cedere al gossip, offrono prospettive inedite sulla storia culturale dell’Occidente e, al musicofilo, strumenti nuovi per un’esperienza d’ascolto più consapevole.

L’autore

L’autore, Luca Ciammarughi (Milano, 1981) si dedica al concertismo in veste di pianista, alla condu¬zione di trasmissioni radiofoniche, all’attività di scrittore. Ha scritto importanti saggi, spesso incentrati sul rapporto fra musica classica e società, e dal 2007 è quotidianamente in onda su Radio Classica: la sua trasmissione “Il pianista” è un riferimento nel panorama italiano.

Ha collaborato con le principali istituzioni musicali italiane, dal Teatro alla Scala all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Dal 2020 è direttore artistico del Festival PianoSofia alla Casa degli Artisti di Milano e dal 2021 di PianoLab a Martina Franca (TA).

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