Basato sull’omonimo fumetto, il film “The Old Guard” sbarca sulla piattaforma Netflix ai primi di luglio ed è già sulla bocca di tutti.

“The Old Guard”, ossia “La vecchia guardia”, sembra il nome perfetto per un pezzo di cinema alla James Bond e l’azione qui di certo non manca.

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In un anno imprecisato dei nostri giorni incontriamo Andy, Booker, Joe e Nicky. Sono guerrieri addestrati a uccidere, veloci, scaltri e molto duri a morire. Talmente duri a morire che il più vecchio di loro porta sulle spalle qualche migliaio di anni. Infatti i nostri eroi godono di una semi immortalità che li fa sopravvivere a qualunque tipo di ferita.

C’è solo un problema, sanno che prima o poi il loro tempo extra terminerà e, come ogni altro organismo vivente, dovranno morire. Quindi nel frattempo si lanciano in missioni ad alto rischio in giro per il mondo per salvare la vita di milioni di innocenti.

Tutto va bene finché non si fanno ingaggiare dalle persone sbagliate. Succede, così, che il loro datore di lavoro si riveli un sadico C.E.O di un’azienda farmaceutica pronto a tutto per carpire il segreto delle loro abilità. Ma i problemi per loro non finiscono qui. Sarà l’arrivo di Nile, un’altra immortale alle prime armi coi suoi poteri, a sconvolgere gli equilibri già instabili del gruppo.

“The Old Guard” proviene dall’omonimo fumetto pubblicato nel 2017. Scritto da Greg Rucka e disegnato da Leandro Fernandez, pilastri del fumetto spesso al lavoro per la Marvel o la DC Comics, il fumetto ha presto preso forma in un film dal cast stellare.

Al centro di tutto c’è la tenace e tormentata Andy, interpretata da una splendida Charlize Theron, ormai un’habituée in film dinamici dalle protagoniste toste. Ed è proprio l’impegno e l’intensità con cui l’attrice porta alla vita il suo personaggio che rende intrigante l’intera storia. L’astro nascente Kiki Layne invece interpreta la giovane Nile, accompagnata da Chiwetel Ejiofor e Harry Melling nei panni di personaggi alquanto controversi.

Ma dobbiamo spostarci in Europa per introdurre il resto del cast.

Troviamo infatti Matthias Schoenaerts nel ruolo di Booker, Marwan Kenzari nel ruolo di Joe e infine, non senza un po’ di orgoglio patriottico, l’italiano Luca Marinelli nei panni di Nicky.

La chimica c’è e il cast si rivela una combinazione esplosiva che attira anche i profani del genere. Ognuno di loro porta grandi competenze che fanno sbocciare i loro personaggi sullo schermo facendoceli amare dal primo minuto. Per non parlare poi della serie di barriere etniche, di genere e orientamento sessuale piacevolmente infrante dal film. Una conquista fra le tante, trovare due donne al centro della scena che parlano per più di cinque minuti fra loro senza spettegolare di ragazzi.

La storia invece scorre in maniera lineare, forse persino troppo.

In questo progetto d’azione e vagamente fantasy c’è un po’ di tutto, ma niente di approfondito.

Sebbene le scene di lotta siano magnificamente coreografate, il resto della trama scorre a tratti in modo un po’ più piatto. Come un treno che segue fedelmente le sue rotaie, “The Old Guard” combacia alla perfezione col prototipo di action film, senza che la trama possa lasciare grandi segni negli spettatori.

Inoltre, per ovvi motivi di tempo, i retroscena dei personaggi rimangono una bozza, liquidati con un paio di frasi qua e là. Il ché ci fa sperare in un sequel o persino in una serie tv in cui venga concesso più spazio alle avvincenti vite dei cinque immortali.

Parlando della sceneggiatura, però, non posso che dichiararmi entusiasta nel trovare lo stesso Rucka a cura del copione, rendendo così il progetto molto più originale e fedele al fumetto.

Neanche la regista Gina Prince-Bythewood è del tutto nuova a film ad alto contenuto adrenalinico e la sua esperienza in pellicole sentimentali l’ha aiutata a non sfornare un prodotto monodimensionale.

Effettivamente non mancano certo momenti più emotivi, adornati da riflessioni sulla vera natura dell’umanità, il senso della vita, il dolore incolmabile della perdita. Stralci di filosofia che, sebbene a volte appaiano lanciati nell’aria come specchietti per le allodole, lasciano lo spettatore con un ottimo spunto di riflessione morale ed etica.

A conti fatti, “The Old Guard” è un film dal potenziale smisurato che consiglio di vedere e che spero vivamente porterà ad altri progetti con lo stesso entusiasmante cast.

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