La Contrada chiude la stagione con Veronica Pivetti e Viktor und Viktoria

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Oggi pomeriggio e domani sera le ultime possibilità per assistere a “Viktor und Viktoria”, che chiude la stagione de “La contrada” di Trieste e che alla prima di venerdì sera ha raccolto un lunghissimo applauso.

Per la prima volta in Italia

Lo spettacolo è una produzione di a.Artisti Associati e PIGRASrl ed è liberamente ispirata all’omonimo film, che viene portato in scena per la prima volta in Italia.

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La versione originale è a cura di Giovanna Gra e con la regia di Emanuele Gamba.
Nel cast: Giorgio Lupano, Yari Gugliucci, Pia Engleberth, Roberta Cartocci e Nicola Sorrenti.

Veronica Pivetti, Viktor und Viktoria

Protagonista indiscussa Veronica Pivetti, in una prova non facile che la vede destreggiarsi in modo sciolto, sorprendente nel canto e assolutamente credibile nel doppio ruolo di Viktor und Viktoria.

In una Berlino degli anni ’30 con i primi sentori dell’ascesa di Hitler, dopo l’ennesimo rifiuto durante un provino, Susanne incontra Vito Esposito (Yari Gugliucci) con cui fa amicizia, con cui si trova a condividere una piccola stanza e una folle idea.

Vito le propone una scrittura ma lei non capisce subito di che ruolo si tratti: quando lo comprende, dopo una prima ritrosia iniziale, accetta di presentarsi a un nuovo provino da uomo en travesti.

In questa occasione viene  finalmente scritturata e le viene offerto un contratto a lungo termine.

Un insolito Lupano

Viktor und Viktoria macina successi su successi, ma le cose si complicano quando a una delle repliche tra gli spettatori compare il fascinoso Conte Fredreich von Stein (Giorgio Lupano) il quale subirà subito il fascino di questo misterioso personaggio, ma…

Lupano, che passa da teatro a fiction e di nuovo a teatro senza problemi, in queste vesti dimostra ancora una volta raffinata eleganza e verve comica.

Il mio cuore vola più in alto di ogni ideologia

Politica, società e storia ben miscelati

Lo spettacolo si svolge agilmente tra battute a doppio senso, una serie di equivoci e una punta di sottile ironia che nasconde una profonda critica alla società del tempo.

Quella società dei primi anni ’30 con i primi accenni alla ricerca della ‘razza pura ariana‘, che fa i conti con la crisi del ’29 e che fa molta difficoltà ad accettare il mondo en travesti in toto.

Passato e attualità si fondono e confondono nel personaggio di Gerard (Nicola Sorrenti) tutto fare della compagnia di Viktor, narratore dal linguaggio moderno e personaggio che avrà un ruolo rilevante nel finale.

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