FARFALLE, GEISHE ED EROINE SUICIDE

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 Il nuovo numero di Calibano dal 15 giugno in libreria

È dedicato a “Madama Butterfly” e alla discriminazione di genere tra oriente e occidente il nuovo numero di Calibano, la rivista di attualità culturale del Teatro dell’Opera di Roma pubblicata dalla casa editrice effequ. Il volume, disponibile nelle librerie, si apre con un’analisi del rapporto di Puccini con le donne di Alexandra Wilson, ma si occupa anche del fenomeno storico del giapponismo, della percezione (e dell’auto-percezione) della donna nel Giappone di oggi, della figura della geisha, di storia della prostituzione, passando per il cinema, il teatro kabuki, i manga, l’architettura e la moda, con una storia del kimono. Viola Di Grado si immagina la vita del figlio di Cio-cio-san trasportandola in un presente tecnologico e inquietante, mentre Lea Melandri ripercorre il suo personalissimo percorso di avvicinamento al teatro musicale.

Ogni sei mesi circa, Calibano porta nelle librerie italiane un volume monografico su un tema legato ad un titolo d’opera: un modo per attualizzare la fruizione di una forma artistica, mostrarne la vivacità e la capacità di dialogare con il presente. Il nuovo numero, “Madama Butterfly / L’orientale”, è uscito in concomitanza con la messa in scena, al Teatro Costanzi fino al 25 giugno, del capolavoro di Puccini firmato da Àlex Ollé e diretto da Roberto Abbado.

“Vogliamo che il pubblico si interroghi con noi – dice il Sovrintendente dell’Opera di Roma Francesco Giambrone –. Perché il teatro è il luogo dove affiorano e si pongono domande, dove si ragiona insieme su risposte possibili e impossibili. Calibano è quindi uno spazio di democrazia che emana da un luogo, il teatro, che per definizione, per origine e tradizione è arena di scambio e partecipazione democratici”.

“La donna orientale è mite e servizievole: ecco uno dei più banali e vetusti luoghi comuni prodotti da una cultura in cui maschilismo, razzismo e orientalismo si sono incontrati e alimentati a vicenda per molto tempo – dice il direttore di Calibano Paolo Cairoli –. Una cultura tanto radicata da essersi infiltrata anche nelle arti. Stiamo dicendo che Puccini era razzista? Assolutamente no! Ma una cultura maschilista e colonialista esisteva ed esiste ancora. Madama Butterfly è un capolavoro che naturalmente non deve in alcun modo essere messo in discussione. Ma è lecito domandarsi se tensioni o nodi problematici siano presenti, anche solo tra le righe, nella raffigurazione di questa donna giapponese subordinata al desiderio dell’uomo. Noi lo abbiamo fatto in questo numero di Calibano, e ancora una volta un’opera, nata centoventi anni fa, diventa l’occasione per ragionare sul mondo di oggi, sulle sue tradizioni e contraddizioni”.

La copertina del nuovo numero “Madama Butterfly / L’orientale” è un collage dell’artista Marinella Senatore. Le immagini delle pagine interne sono create da Francesco D’Isa con un software di intelligenza artificiale Text To Image. Il successivo numero della rivista sarà pubblicato in autunno, in occasione della produzione del “Mefistofele” di Arrigo Boito, e sarà dedicato al postumano.

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