Giselle e il teatro musicale di Maria Venuso

Nuove visioni per la storia del balletto

Il saggio (edito da Polistampa 352 pagine con immagini e spartiti) è dedicato allo studio di “Giselle, ou Les Wilis”, balletto di metà Ottocento nato dall’idea dello scrittore Théophile Gautier, che ne compose il libretto.

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Fu eseguito per la prima volta nel 1842 a Parigi con coreografie di Jean Coralli e Jules Perrot e musicato da Adolphe-Charles Adam, celebre compositore di musiche per opere liriche. È considerato la massima espressione del balletto classico e romantico.

La tesi che l’autrice sostiene nel suo elaborato è che Giselle non nasce per filiazione diretta dalla “Sylphide” di Filippo Taglioni – manifesto ufficiale del balletto romantico europeo – né è un prodotto ascrivibile al solo teatro di danza. Al contrario, è possibile riconoscervi una forte influenza dell’opera italiana, che ha condizionato profondamente la rappresentazione ballettistica.

Nello specifico processo di formazione del balletto romantico, l’autrice mostra poi l’importante ruolo ricoperto dal palcoscenico del Teatro di San Carlo di Napoli, che ingiustamente è stato sempre considerato dalla critica in posizione subalterna rispetto alla Scala di Milano.

Il lavoro si articola in tre sezioni: la prima è dedicata ad una panoramica di carattere generale sui temi preromantici nella letteratura e nell’arte del primo Ottocento; la seconda riguarda il teatro musicale parigino nell’età di Luigi Filippo; l’ultima si concentra invece sulla genesi e sull’importanza dal punto di vista drammaturgico che il balletto “Giselle” ha offerto al mondo della danza.

Nel libro troviamo in analisi, tra i vari argomenti trattati con cura e competenza, la Cultura Romantica e il Teatro Musicale in Europa nelle prime decadi dell’Ottocento con i principali testimoni tersicorei, le nuove visioni per la storia del balletto romantico, gli elementi preromantici in Italia, il ballo fantastico tra Vienna e Napoli, il Teatro Musicale a Parigi nell’età di Luigi Filippo, le eredità letterarie, le più note versioni italiane, i protagonisti di Giselle a Napoli, per concludere con i significanti e significati coreografici-musicali e le corrispondenze sull’iconica creazione di “Giselle” da considerarsi un prodotto composito francese dalle ascendenze italiane.

Il balletto creato da Gautier era partecipe allo spirito del tempo, tanto da leggere nel presente testo che l’effervescente e vitale “danse d’action” del primo atto, memore degli insegnamenti di Noverre e Angiolini, poi codificati da Carlo Blasis può essere allora persino intesa quale metafora di quell’anelito di libertò che alimentava in quegli anni la passione civile e rivoluzionario delle genti d’Europa.

Il balletto mostrava poi quanto l’ideale classico si fosse ormai disgregato consentendo agli artisti di aprirsi ad una nuova sensibilità, incline a rivelare le componenti più vere dell’animo umano, come il male d’amore e l’erotismo, che la tradizione etico-religiosa aveva inibito. Amore, follia e morte dominano il primo atto, nel quale la danza si esprime attraverso magistrale coerenza e prodigiosa chiarezza.

L’autrice

L’autrice, Maria Venuso, laureata con lode in Lettere classiche, è Dottore di ricerca in Filologia Classica, Cristiana, Medievale e Umanistica greca e latina. I principali interessi di ricerca riguardano la ricostruzione della Storia della Scuola di Ballo del Teatro di San Carlo e le interrelazioni tra danza e musica nella prima età romantica, ma anche incursioni nel Novecento fra testo letterario e danza, analisi musicale e coreografia d’Autore.

Dal 2016 è docente di Storia della Danza presso l’Istituto Polispecialistico Suor Orsola Benincasa di Napoli. Dal 2018 è presidente dell’Associazione culturale “Campania Danza”. Nel 2019 firma il suo primo lavoro drammaturgico scrivendo il testo de “La boîte à joujoux 2019 – L’amore non è un gioco”, su musica di Claude Debussy e coreografia di Edmondo Tucci, per il Napoli Teatro Festival Italia.

Responsabile del settore Danza per la rivista internazionale “GBopera Magazine”, è critico e redattore corrispondente per il San Carlo di Napoli, Ravello Festival e le attività coreiche della regione Campania.

La casa editrice

Polistampa, con sede a Firenze in via Livorno 8/32 e presso il Teatro Niccolini in via Ricasoli 3, è una realtà significativa nel panorama editoriale italiano. Il suo catalogo è composto da oltre 4 mila titoli, tra letteratura contemporanea, moderna e classica, cataloghi d’arte, epistolari, drammaturgie, poesia, saggi universitari e accademici, romanzi storici.

Le oltre cento collane esistenti inquadrano ogni attività umana, dalla medicina all’ingegneria, dall’astronomia alle arti figurative, dalle scienze economiche alla filosofia, dalle discipline storiche alle scienze sociali.

Hanno pubblicato con Polistampa: Fernando Botero, Massimo Cacciari, Franco Cardini, Rodolfo Doni, Alessandro Fo, Carlo Emilio Gadda, Pietro Grossi, Emiliano Gucci, Mario Luzi, Fosco Maraini, Alessandro Parronchi, Pier Paolo Pasolini, Antonio Pizzuto, Giuseppe Pontiggia, Angelo Maria Ripellino, Edoardo Sanguineti, Vittorio Sgarbi, Enzo Siciliano, Giovanni Spadolini, Pietro Spirito, Antonio Tabucchi, Giuseppe Ungaretti, Marco Vichi.

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