Come da tradizione ritornano le pregiate pubblicazioni a cura degli “Amici della Scala”

Tutti gli anni, nel ridotto dei palchi “Arturo Toscanini” presso il Teatro alla Scala di Milano, gli “Amici della Scala” presentano i nuovi libri. Quest’anno il volume di grande formato della collana “Sette Dicembre” è dedicato a Luchino Visconti. La pubblicazione indaga l’intera produzione del regista negli ambiti del cinema, teatro, melodramma e danza. Il corredo iconografico segue un percorso cronologico che prende l’avvio dagli esordi accanto a Jean Renoir nel 1935, sino alla vigilia della morte, con l’Innocente (1976).

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Le monografie sono dedicate a due illustri pittori antitetici tra di loro: Carlo Carrà e Renato Guttuso. Alfred Roller ci conduce alla stimolante atmosfera di rinascita culturale viennese della prima metà del Novecento; un ampio saggio critico e una completa cronologia degli spettacoli ampliano l’analisi. Alla Scala mise in scena il suo spettacolo più famoso, “Il cavaliere della rosa” di Strauss. Ezio Frigerio è omaggiato con una completa monografia sugli spettacoli realizzati alla Piccola Scala (pure in qualità di costumista) e al Teatro alla Scala.

Le pubblicazioni rinnovano gli studi degli “Amici della Scala” nel campo dello spettacolo, con inediti e nuove finestre aperte alla ricerca. Le monografie sugli artisti sono curate da Vittoria Crespi Morbio.

Gli “Amici della Scala” hanno da sempre voluto lasciare un segno tangibile del loro impegno. E il segno che rimane è, da sempre, il libro. Le loro collane sono un unicum a livello internazionale e offrono agli studiosi di Scenografia, Musica, Costume e Teatro analizzato da varie prospettive, contributi insostituibili. Nell’apposita sezione sul sito dell’Associazione si invitano i lettori a scoprire tali preziose collane letterarie. Inoltre viene ripercorsa un’altra fondamentale attività dell’Associazione: l’organizzazione di Mostre, in alcuni casi legate alle pubblicazioni, e in tutti i casi rimaste fra gli eventi di questi oltre 40 anni a Milano a favore dell’arte, della cultura, e del massimo tempio teatrale meneghino.

L’Associazione Amici della Scala di Milano, presieduta da Anni Crespi, ha compiuto nel 2018 ben quarant’anni di attività: i personaggi, i libri pubblicati, gli eventi organizzati, le iniziative intraprese a fianco del Teatro alla Scala, della Cultura e della Milano civile sono destinate a rimanere nella memoria dell’Associazione, dei Soci, degli appassionati e di chi ne è stato protagonista. La Scala, Milano e l’Associazione sono state e lo sono tuttora un centro catalizzatore di Cultura e di Storia musicale, civile ed artistica.

Un’Associazione che, celebrando il proprio passato, ha voluto costruire il futuro che oggi prosegue tenendo altissimo il livello qualitativo culturale delle proposte offerte. L’associazione sostiene e affianca con iniziative, produzioni e attività di vario ordine il Teatro alla Scala, promuovendo la cultura teatrale e musicale in genere, ogni altra disciplina e forma di arte e cultura, istituzioni culturali e artistiche e aziende attive in questi campi.

Gli Amici della Scala hanno sostenuto giovani musicisti italiani e stranieri in Italia e all’estero; collaborato alla didattica di istituti universitari milanesi; pubblicato originali ricerche di studiosi italiani esordienti (alcune sono state adottate in seguito come testi universitari); svolto azioni di sostegno per istituzioni milanesi; stabilito rapporti di collaborazione e amicizia con studiosi, istituzioni e mecenati italiani e stranieri.

VISCONTI – Cinema Teatro Opera

Aristocratico e comunista, tiranno sul lavoro e uomo sensibile ai problemi sociali, Luchino Visconti (Milano, 1906 – Roma, 1976) crebbe in un mondo privilegiato tra arte, mondanità e corse ippiche, si impegnò nella lotta antifascista e dedicò la seconda metà della sua vita a una strenua opera di rinnovamento artistico, distribuendosi tra teatro di prosa, teatro lirico e cinema. I tre ambiti si intersecano continuamente e comunicano l’uno con l’altro scambiandosi temi d’indagine, soluzioni formali, metodi di lavoro. Visconti ha ribaltato convenzioni e categorie producendo una sintesi personalissima, il cui potere di scandalo e di fascinazione non si è mai esaurito. Questo libro ne ripercorre l’arte in tutte le sue diramazioni, attraverso una lettura critica e una spettacolare raccolta di immagini.

Le monografie, edite dagli Amici della Scala, documentano e approfondiscono il lavoro dei quattro artisti al Teatro alla Scala.

Protagonista della stagione pittorica futurista e poi metafisica, Carlo Carrà si è accostato due volte al teatro musicale: a metà degli anni Trenta con “La Bohème” di Puccini, pensata per il Teatro alla Scala e nel 1957 con il balletto “La lampara” del giovane Franco Donatoni. Il pittore trasferisce in scena un tipico paesaggio delle sue celebri marine, i valori strutturali e l’equilibrio dei toni predominano anche sul palcoscenico.

Quattro allestimenti che hanno fatto la storia della Scala: “Simon Boccanegra” di Verdi, “Falstaff” di Verdi, “Lohengrin” di Wagner e “Le nozze di Figaro” di Mozart si devono al genio di Giorgio Strehler, ma prendono forma grazie all’“occhio assoluto” di Ezio Frigerio: un occhio che misura e doma lo spazio, regole, proporzioni, calibra rapporti e dona al palcoscenico una fantasia poetica. Dapprima costumista, poi scenografo, Frigerio collabora con la Scala da più di cinquant’anni.

Per Renato Guttuso fare teatro fu non soltanto uno sbocco della creatività, ma anche un’occasione di impegno civile vissuta fianco a fianco con altri protagonisti della cultura italiana come Moravia, Gavazzeni, De Filippo, Rota, Berio e Milloss. I quattro allestimenti di Guttuso per la Scala testimoniano l’incisività del suo linguaggio scenico, la coerenza con lo stile pittorico e con un mondo poetico pervaso di tragicità sia nel melodramma sia nel balletto.

Esponente della Secessione viennese, responsabile della rivista “Ver Sacrum” che ne è l’organo ufficiale, direttore della Scuola di arti applicate, Alfred Roller è tra i riformatori della messinscena operistica e di prosa, insieme a personalità come Mahler e Reinhardt. Al Teatro alla Scala destano ammirazione le sue scene per “Il cavaliere della rosa” e Strauss vorrà ancora Roller con sé per le proprie creazioni all’Opera di Vienna, in particolare per “La donna senz’ombra”.

I LIBRI NEL DETTAGLIO CON LE SCHEDE DI PUBBLICAZIONE

VISCONTI Cinema Teatro Opera

Non sono molte le figure della cultura italiana ad avere agito nel Novecento con la forza d’impatto, la complessità intellettuale, il pungolo contraddittorio di Luchino Visconti (Milano, 1906 – Roma, 1976). Aristocratico e comunista, tiranno sul lavoro e uomo sensibile ai problemi sociali, Visconti crebbe in un mondo privilegiato tra arte, mondanità e corse ippiche, si impegnò nella lotta antifascista e dedicò la seconda metà della sua vita a una strenua opera di rinnovamento artistico, distribuendosi tra teatro di prosa, teatro lirico e cinema. I tre ambiti si intersecano continuamente e comunicano l’uno con l’altro scambiandosi temi d’indagine, soluzioni formali, metodi di lavoro. Dalla nascita del neorealismo con Ossessione agli storici spettacoli alla Scala con Maria Callas, dagli affreschi di “Senso” e del “Gattopardo” alla confessione intima degli ultimi film, Visconti ha ribaltato convenzioni e categorie producendo una sintesi personalissima, il cui potere di scandalo e di fascinazione non si è mai esaurito. Questo libro ne ripercorre l’arte in tutte le sue diramazioni, attraverso una lettura critica e una spettacolare raccolta di immagini.

VISCONTI – Cinema Teatro Opera

a cura di Vittoria Crespi Morbio

Edizione italiana. Edizione inglese.

Amici della Scala-Step Grafiche Parma

351 pp., 400 illustrazioni, formato 24×34 cm

Euro 45.00

CARLO CARRÀ alla Scala

Nome centrale nell’arte italiana del Novecento, protagonista della stagione pittorica futurista e poi metafisica, Carlo Carrà (1881-1966) si è accostato due volte al teatro musicale: a metà degli anni Trenta con “La Bohème” di Puccini, pensata per la Scala e poi portata in tournée nei Paesi Bassi e a Sanremo, e nel 1957, quando il teatro milanese presenta il balletto “La lampara” del giovane Franco Donatoni. Coerente con la propria temperie artistica di assorta severità, il pittore trasferisce in scena un tipico paesaggio delle sue celebri marine. I valori strutturali e l’equilibrio dei toni predominano anche sul palcoscenico, in omaggio al senso della forma ammirato da Carrà nella pittura di Piero della Francesca e Paolo Uccello.

Carlo Carrà alla Scala

a cura di Vittoria Crespi Morbio

Amici della Scala – Grafiche Step Editrice

Edizione italiana – inglese, pp. 140

Formato 12,5×17,5 cm

Euro 18.00

EZIO FRIGERIO alla Scala

Quattro allestimenti che hanno fatto la storia della Scala: “Simon Boccanegra” di Verdi, 1971; “Falstaff” di Verdi, 1980; “Lohengrin” di Wagner, 1981; “Le nozze di Figaro” di Mozart, 1981. Si devono al genio inquieto di Giorgio Strehler, ma prendono forma e visibilità grazie all’ “occhio assoluto” di Ezio Frigerio (Erba, Como, 1930): un occhio che misura e doma lo spazio, regola proporzioni, calibra rapporti e dona al palcoscenico una fantasia poetica capace di creare icone imperiture, come la vela del “Boccanegra”. Dapprima costumista, poi scenografo, Frigerio collabora con la Scala da più di cinquant’anni, firmando un numero impressionante di spettacoli per Strehler, Ronconi, Končalovskij, Herzog, Nureyev, lasciando il segno di un’immaginazione in bilico tra l’astrazione delle forme pure e la nostalgia del reale.

Ezio Frigerio alla Scala

a cura di Vittoria Crespi Morbio

Amici della Scala – Grafiche Step Editrice

Edizione italiana – inglese, pp. 246

Formato 12,5×17,5 cm

Euro 18.00

RENATO GUTTUSO alla Scala

Per Renato Guttuso (1911-1987) fare teatro fu non soltanto uno sbocco della creatività, ma anche un’occasione di impegno civile vissuta fianco a fianco con altri protagonisti della cultura italiana: Alberto Moravia, Gianandrea Gavazzeni, Eduardo De Filippo, Nino Rota, Luciano Berio, Aurelio Milloss. Dal primo esempio, la sfortunata “Gita in campagna” di Mario Peragallo (1954), all’ultima produzione, “La forza del destino” verdiana con un cast stellare (1978), i quattro allestimenti di Guttuso per la Scala testimoniano l’incisività del suo linguaggio scenico, la coerenza con lo stile pittorico e con un mondo poetico pervaso di tragica, luminosa mediterraneità, sia nel melodramma sia nel balletto “L’amore stregone” di Manuel de Falla (1962). Una prospettiva diversa per cogliere la modernità di un artista degno di venire sottratto alle fluttuazioni delle mode.

Renato Guttuso alla Scala

a cura di Vittoria Crespi Morbio

Amici della Scala – Grafiche Step Editrice

Edizione italiana – inglese, pp. 208

Formato 12,5×17,5 cm

Euro 18.00

ALFRED ROLLER alla Scala

Tra le personalità dominanti nel mondo culturale della Vienna di primo Novecento, lo scenografo e costumista Alfred Roller (1864-1935) occupa un ruolo di spicco assoluto. Esponente della Secessione, responsabile della rivista “Ver Sacrum” che ne è l’organo ufficiale, direttore della Scuola di arti applicate (1909-1933), Roller è tra i riformatori della messinscena operistica e di prosa, insieme a personalità come Gustav Mahler e Max Reinhardt: accanto a loro firma allestimenti rimasti nella storia. Al Teatro alla Scala destano ammirazione le sue scene per “Il cavaliere della rosa” (1911, direttore Tullio Serafin), ma i valzer di Richard Strauss suscitano una clamorosa bagarre fomentata dal gruppo dissenziente dei Futuristi. Strauss vorrà ancora Roller con sé per le proprie creazioni all’Opera di Vienna, in particolare per “La donna senz’ombra” (1919).

Alfred Roller alla Scala

a cura di Vittoria Crespi Morbio

Amici della Scala – Grafiche Step Editrice

Edizione italiana – inglese, pp. 248

Formato 12,5×17,5 cm

Euro 18.00

Per maggiori informazioni:

info@amicidellascala.it

www.amicidellascala.it

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