RITORNO A VIGANÒ

A cura di José Sasportes e Patrizia Veroli con contributi di Matilda Ann Butkas Ertz, Annamaria Corea, Ornella Di Tondo, Maria Cristina Esposito, Francesca Falcone, Emiliano Giannetti, Noemi Massari, Gunhild Oberzaucher-Schüller, Stefania Onesti, Silvio Paolini Merlo, Flavia Pappacena, Madison Sowell, Giulia Tadde.

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L’opera (384 pagine, Aracne editrice, collana “Danza da leggere”) costituisce una rivisitazione dell’operato e della gloria del coreografo Salvatore Viganò (1769-1821).

Ritorno a ViganòFigura centrale nello sviluppo dell’arte della danza agli albori del romanticismo, fu ritenuto da Stendhal uno dei maggiori personaggi del suo tempo.

Per Salvatore Viganò, Beethoven compose “Le Creature di Prometeo”. Come ballerino, accanto alla moglie Maria Medina, conquistò le platee di mezza Europa, ma fu il suo lavoro come coreografo a portarlo al culmine della fama a Milano.

L’eco della sua celebrità è forte ancora oggi, il che giustifica le accurate ricerche intraprese dagli autori del volume per restituire e interpretare il senso delle sue opere.

La vita di Viganò

Salvatore Viganò nasce a Napoli il 25 marzo del 1796 e muore a Milano il 10 agosto del 1821.

Figlio d’arte, studiò danza con il padre, Onorato Viganò, grande coreografo del tempo, debuttando nei suoi balletti. Studiò anche composizione con lo zio, il celebre compositore Luigi Boccherini, e a metà del 1780 componeva già musica originale.

Nel 1788 fece la prima apparizione come danzatore sul palcoscenico di Venezia. Ballò durante i festeggiamenti per l’incoronazione di Carlo IV di Spagna. Diventò allievo del danzatore e coreografo francese Jean Dauberval.

Nel 1791 lui e sua moglie, la danzatrice spagnola Maria Medina, ottennero un notevole successo in coppia danzando a Venezia, dove egli coreografò il suo primo balletto “Raoul de Créqui”.

Fu nominato Maître de ballet a Vienna. Ritornò in Italia nel 1804 e divenne Maître de ballet al Teatro alla Scala di Milano dove creò molte coreografie.

Fu particolarmente ammirato da Stendhal che disse di lui:

“La più bella tragedia di Shakespeare non produce su di me la metà dell’effetto di un balletto di Salvatore Viganò”

(citazione contenuta nel libro “Rome, Naples et Florence”).

L’autore

José Sasportes, già Ministro della cultura del Portogallo, ha ricoperto le cariche di Presidente della Commissione nazionale portoghese per l’UNESCO, di direttore del dipartimento ACARTE (Arti dello spettacolo contemporaneo) alla Fondazione Gulbenkian di Lisbona, e di direttore della Scuola di danza del Conservatorio di Lisbona e della Scuola per la formazione di professori di educazione artistica di Lisbona.

Nel 2005 ha presieduto la prima conferenza mondiale dell’educazione artistica promossa dall’UNESCO.

Ha insegnato Storia della danza in Portogallo, in Canada e in Italia. È stato consulente del Centro di Studi di Teatro della facoltà di Lettere di Lisbona e della facoltà della Motricità Umana di Lisbona.

Ha svolto funzioni di consigliere comunale e di responsabile Ufficio stampa nelle Ambasciate del Portogallo a Roma, New York, Washington e Stoccolma.

Ha pubblicato, fra gli altri: “La scoperta del corpo. Percorsi della danza nel Novecento” (Bari-Roma, 1988); “Pensare la danza. Da Mallarmé a Cocteau” (Bologna, 1989); “Balli Teatrali a Venezia” (con E. Ruffin e G. Trentin, Milano, 1994); “Gran Teatro La Fenice” (con G. Romanelli, G. Pugliese e P. Veroli, Venezia, 1996).

Ha pubblicato la prima “Storia della danza in Portogallo” (Lisbona, 1991) e altri saggi sulla danza, oltre a opere teatrali e ad un romanzo.

Nel 1984 ha fondato il periodico “La danza italiana”.

Nel 1998 ha ideato assieme a P. Veroli la mostra “Five Hundred Years of Italian dance. Highlights from the Toscanini Collection”, poi realizzatasi nel 2006 (a cura di P. Veroli e L. Garafola).

Ha curato recentemente il volume “Storia della Danza italiana. Dalle origini ai nostri giorni” (Torino, 2011).

L’autrice

Patrizia Veroli è una studiosa di danza soprattutto novecentesca.

È autrice di varie pubblicazioni, tra cui “Milloss. Un maestro della coreografia tra espressionismo e classicità” (1996, Premio Bagutta “opera prima” 1997), “Baccanti e dive dell’aria. Donne danza e società in Italia 1900-1945” (2001), “Il balletto romantico. Tesori della Collezione Sowell” (2007, con M. U. Sowell, Debra H. Sowell, F. Falcone), e “Loie Fuller” (2008).

Ha curato vari volumi, tra cui “Gabriele d’Annunzio. Le immagini di un mito” (2003, con A. Traina), “Les Archives Internationales de la Danse 1931-1952” (2006, con I. Baxmann e C. Rousier), nonché l’edizione italiana di “L’arte della danza”, di I. Duncan (2007, con E.B. Nomellini), e “Danza come testo. Ideologia del corpo barocco”, di M. Franko (2009).

Tra il 1998 e il 1999 ha curato assieme a J. Sasportes i Quaderni de “La Danza Italiana”.

Ha curato alcune mostre, tra cui “I Sakharoff un mito della danza tra teatro e avanguardie artistiche” (Argenta, 1990) e “500 Years of Italian Dance. Treasures from the Cia Fornaroli Collection” (New York Public Library, 2006, con L. Garafola).

È in corso di stampa I “Ballets Russes tra storia e mito”, da lei curato con G. Vinay per l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.

È Presidente dell’Associazione Italiana Ricerca sulla Danza – AIRDanza (2010-2013).

La casa editrice

L’Aracne editrice, nata nel 1993, pubblica prevalentemente opere scientifiche e di didattica universitaria riguardanti tutti i settori delle scienze, la letteratura e le arti.

Le sue circa 1.000 pubblicazioni annue e gli oltre 15.000 autori, italiani e stranieri, ne fanno una delle realtà più effervescenti del panorama editoriale italiano.

L’Aracne è l’unica casa editrice a non imporre la cessione esclusiva dei diritti di pubblicazione; gli autori rimangono pertanto liberi di pubblicare la stessa opera anche con un altro editore.

L’Aracne editrice ha rilevanza scientifica per la capacità di diffondere le proprie opere all’interno della comunità scientifica, nazionale e internazionale.

La collana

La collana “Danza da Leggere” accoglie contributi sulla danza italiana ed internazionale di differenti tenori: saggi sulla storia della danza, saggi sull’estetica della danza, biografie. Testi in inglese o francese. Traduzioni di testi senza diritti d’autore. Ristampa di testi classici.

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